Dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la pubblicazione nella notte in Gazzetta Ufficiale, è in vigore da martedì 17 marzo il decreto Cura Italia, il primo passo del nostro Paese per contrastare le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza coronavirus. Il testo, composto da 127 articoli e diviso in 5 maxi capitoli, conferma le misure già annunciate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dai ministri Gualtieri e Catalfo durante la conferenza stampa di lunedì scorso a Palazzo Chigi.
Dal potenziamento del Servizio sanitario nazionale e della Protezione civile al sostegno all’occupazione e ai lavoratori, il decreto prevede pure misure economiche per supportare famiglie e imprese tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia. Ma pure la sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi, altri adempimenti fiscali e incentivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.
IL TESTO DEL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 18 MARZO 2020
Il provvedimento mette sul piatto 25 miliardi di euro per l’emergenza e 350 di finanziamenti da mobilitare nel Paese per rispondere all’epidemia e alle sue ripercussioni economiche. Del totale delle risorse stanziate, sono confermati nel testo finale i 3,5 miliardi destinati al Servizio sanitario nazionale e alla Protezione civile. Nello specifico, tra le altre misure, sono state individuate le coperture per l’assunzione di 20.000 addetti, per il pagamento degli straordinari del personale sanitario e per l’aumento dei posti letto. E ancora, il Fondo emergenze nazionali è stato incrementato complessivamente di 1,65 miliardi di euro.
IL TESTO DEL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 18 MARZO 2020
Diverse le misure anche a tutela dei lavoratori, autonomi e non. Il secondo capitolo del decreto, prevede l’estensione della cassa integrazione in deroga per tutto il territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, per un periodo massimo di nove settimane. Prevista, inoltre, la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione ordinaria, sempre per un massimo di nove settimane, per i datori di lavoro che hanno dovuto sospendere o ridurre la loro attività e per le imprese che già si trovano in cassa integrazione straordinaria. Inizialmente stimato in 500 euro, il contributo riservato ai lavoratori autonomi, alle partite Iva, ai co.co.co e agli stagionali passa, invece, a 600 per il mese di marzo. Mentre per coloro che non rientrano in questa categoria, è istituito un Fondo per il reddito di ultima istanza con una dotazione di 300 milioni di euro come fondo residuale. Ma non è tutto. Il decreto conferma le misure in favore dei genitori lavoratori: è esteso a 15 giorni il congedo parentale, per il quale è riconosciuta un’indennità del 50% della retribuzione. Oppure si può richiedere un voucher di 600 euro, che diventano 1.000 per il personale medico, per i servizi di baby-sitting. Aumentano anche i permessi per l’assistenza a persone disabili previsti dalla legge 104 del 1992, che per i mesi di marzo e aprile saranno 24 in tutto. E ancora, confermato il bonus di 100 euro a coloro che a marzo hanno continuato a lavorare e sospese le procedure di licenziamento per due mesi.
IL TESTO DEL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 18 MARZO 2020
E’ dedicato al credito il terzo maxi capitolo del decreto. Dalla moratoria dei finanziamenti a micro, piccole e medie imprese al potenziamento del fondo centrale di garanzia, si tratta di una serie di misure per evitare che imprese e famiglie rimangano a corto di liquidità. Essenziale in questo senso la sospensione dei mutui sulla prima casa ai lavoratori autonomi la cui attività abbia registrato un calo del fatturato superiore al 33% nell’ultimo trimestre del 2019.
IL TESTO DEL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 18 MARZO 2020
La quarta parte del provvedimento si occupa, invece, degli adempimenti fiscali. Da questo punto di vista, sono sospesi i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento dell’Iva di marzo per i settori più colpiti e per i contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro. Per tutti gli altri, invece, la scadenza è posticipata al 20 di questo mese. Mentre ai negozianti viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione del mese corrente. Sono sospese fino al 31 maggio le attività di liquidazione, di controllo, di accertamento e di contenzioso da parte degli uffici dell’Agenzia delle entrate nonché la riscossione di cartelle esattoriali.
IL TESTO DEL DECRETO PUBBLICATO IN GAZZETTA UFFICIALE IL 18 MARZO 2020
Prevista, infine, una lunga serie di misure rivolte alle categorie più colpite dalla crisi. Prima fra tutte, quella del trasporto aereo, in favore della quale il governo ha istituito un fondo da 500 milioni di euro per far fronte ai danni subiti e per la costituzione di una nuova società – interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze – per Alitalia. Non mancano poi le misure dedicate al sistema giudiziario come, ad esempio, il ripristino della funzionalità degli istituti penitenziari e la prevenzione della diffusione del virus nelle carceri, oppure quelle che rendono lo smart working, ove possibile, la modalità ordinaria di prestazione lavorativa. E ancora, i provvedimenti dedicati agli enti locali: sarà possibile da un lato utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare le spese correnti connesse all’epidemia, dall’altro organizzare le sedute dei consigli comunali, provinciali e delle città metropolitane in videoconferenza.