Stop alle fake news sul coronavirus. Le iniziative istituzionali in corso


Articolo
Giulia Palocci
fake news

C’è l’emergenza sanitaria, c’è l’emergenza economica, c’è l’emergenza sociale. Ma c’è pure l’altra faccia della medaglia: l’infodemia. La circolazione di una quantità eccessiva di informazioni che spesso ci disorienta, ci confonde e non ci fa capire cosa sia vero e cosa, invece, falso. Il rischio, in questi casi, è quello di credere un po’ a tutto. D’altronde lo conferma anche il numero di fake news in circolazione sul web: da quando è iniziata la pandemia è stato continuo il diffondersi di informazioni su fantomatiche cure domestiche, i classici rimedi della nonna in pratica, in grado di sconfiggere il virus. Bere tanta acqua, mangiare tanto aglio o molti agrumi sono solo alcuni dei consigli che si trovano su Internet. E ancora, il pane o le verdure crude possono diffondere il virus? E se sopravvive pure su capelli e vestiti? E’ chiaro che capire chi seguire e chi no è sempre più un grattacapo.

A fare chiarezza ci hanno pensato il ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità, che sui loro siti web hanno pubblicato una lista delle bufale a cui proprio non dobbiamo credere. Si tratta di informazioni di cui tutti abbiamo sentito parlare in questi giorni e che, se date per vere, inducono ad adottare comportamenti non corretti e, soprattutto, inefficaci per prevenire il contagio da coronavirus.

Nello specifico, il ministero della Salute ha pubblicato un vademecum dal titolo “Covid-19: proteggiamoci… dalle bufale” in cui elenca dodici tra le più diffuse fake news, smentendole una per una. Tra le più gettonate, quelle sui medicinali: “I farmaci antivirali prevengono l’infezione da nuovo coronavirus” oppure “il paracetamolo cura l’infezione“. Falso. Secondo la nota diffusa la ministero, non ci sono evidenze circa l’azione preventiva di farmaci antivirali, né tanto meno sull’efficacia del comune paracetamolo contro il coronavirus. Piuttosto, rimangono invariati i suoi effetti benefici sulle alterazioni della temperatura corporea, ma niente di più. Come neppure potrà servire mangiare aglio in grande quantità, bere molta acqua e bevande calde oppure assumere più vitamina C mangiando arance e limoni. E il sistema immunitario non beneficerà nemmeno di una maggiore quantità di proteine.

Lo stesso si può dire degli antibiotici, inefficaci contro le malattie virali, e dei continui risciacqui del naso con soluzione salina. Esclusa anche la possibilità che il virus possa volare nell’aria fino a cinque metri come pure che possa essere trasmesso attraverso le punture di zanzara. Trattandosi di un virus respiratorio, “si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta tossisce o starnutisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso“. E per quanto riguarda le lampade a raggi ultravioletti invece? E’ vero che possono uccidere il virus? Anche in questo caso la risposta è negativa: le cosiddette “lampade Uv non devono essere utilizzate per sterilizzare le mani o altre aree della pelle poiché le radiazioni possono causare irritazione“.

Anche l’Istituto superiore di sanità ha diffuso, tramite il proprio sito, alcune risposte alle domande più frequenti. Ad esempio, sono molte le persone che si chiedono se il pane fresco o le verdure crude possano trasmettere l’infezione a chi li mangia. Secondo l’istituto è poco probabile. A patto che, naturalmente, “manipolando il pane, come altri alimenti, sia rispettata l’igiene delle mani, che consiste nel lavaggio accurato con acqua e sapone per almeno 20 secondi, e in caso di tosse o starnuti si usi un fazzoletto usa e getta per coprire le vie respiratorie e poi si lavino subito le mani prima di toccare il pane o le verdure“.

Le scarpe e gli indumenti utilizzati all’esterno, invece, possono contaminare le superfici delle nostre abitazioni? Attualmente non è noto con certezza il tempo di permanenza del virus negli ambienti esterni. Tuttavia si tratta di “un rischio trascurabile“, dato che il pavimento non è una superficie che normalmente tocchiamo. Mentre “in presenza di bambini“, prosegue la raccomandazione, “si può mantenere un atteggiamento prudente nel rispetto delle normali norme igieniche, togliendosi le scarpe all’ingresso in casa e pulendo i pavimenti con prodotti a base di cloro all’0.1%“. Quanto ai vestiti, invece, il consiglio è di riporli subito una volta utilizzati. Anche se con le dovute distanze di sicurezza, è poco plausibile che siano contaminati in modo rilevante.

Molte anche le fake news sugli animali domestici. Appurato che non ci sono evidenze sul fatto che possano trasmettere il virus all’uomo, è bene comunque assumere un atteggiamento in linea con le norme igieniche di base: lavarsi le mani per almeno venti secondi dopo aver toccato un animale, lavare le sue zampe con acqua e sapone, evitare che venga a contatto con letti e divani e tenere pulite le superfici della nostra casa.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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