Digital payments, la corsa non si ferma


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Domenico Salerno
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Il 15 aprile l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano ha presentato la ricerca dal titolo “Innovative Payments: Collaborare paga”. Lo studio fotografa l’evoluzione nell’utilizzo dei sistemi di pagamento innovativi nel nostro Paese in relazione alle principali tendenze globali. Sono circa 950 milioni gli individui che nel corso del 2019 hanno effettuato un pagamento in uno store fisico utilizzando il proprio smartphone. Il mercato dei pagamenti innovativi, dapprima molto frammentato, si sta concentrando attorno agli OTT come Apple pay, Google pay, Aplipay, WeChat e Samsung pay.

Focalizzandoci sul nostro Paese possiamo notare come nel corso dello scorso anno i pagamenti digitali in Italia hanno continuato la loro crescita esponenziale arrivando a toccare quota 270 miliardi di euro, l’11% in più rispetto al 2018. A crescere è anche il numero di transazioni effettuate, che raggiungono quota 5 miliardi (+17%), mentre cala leggermente lo scontrino medio, che si attesta nell’anno sui 54 euro, questo principalmente per effetto di un maggior numero di transazioni di valore contenuto che tradizionalmente venivano effettuate utilizzando il contante (ad esempio l’acquisto di un caffè). Nonostante l’importante tasso di crescita, l’Italia resta ancora molto indietro rispetto ai best performer europei come Danimarca, Svezia e Finlandia che viaggiano ad oltre 300 transazioni digitali pro capite all’anno.

Entrando nel dettaglio degli strumenti di pagamento innovativi più utilizzati dagli italiani, possiamo vedere come la crescita più importante sia stata fatta registrare dai pagamenti contactless che nel corso del 2019 hanno transato circa 63 miliardi di euro, il 56% in più rispetto all’anno precedente. I POS abilitati ai pagamenti senza contatto nel nostro Paese hanno raggiunto quota 1,9 milioni (il 90% del totale) mentre le carte dotate di questa tecnologia sono circa 80 milioni (il 70% di quelle in circolazione).

Cresce anche l’utilizzo dei sistemi di digital payments sui portali di e-commerce: lo scorso anno i pagamenti effettuati nei negozi digitali hanno raggiunto quota 30,3 miliardi, in crescita del 15% rispetto al 2018. Questo valore è destinato senza dubbio a subire un’impennata a causa del lockdown a cui siamo sottoposti per colpa del Covid-19. Se infatti i negozi fisici stanno vivendo un momento di crisi profonda, la quarantena ha spinto numerosi utenti tradizionalisti ad approcciarsi al mondo degli store online. Questa tendenza è certificata da uno studio condotto da Netcomm dal quale è emerso che il 75% degli individui che hanno effettuato acquisti online in questo periodo erano nuovi utenti.

Cresce notevolmente la quota di utenti che acquista utilizzando gli Innovative Payments (pagamenti tramite smartphone, wearable, smart objects e free to device), il transato tramite questi strumenti ha raggiunto nel 2019 quota 3,1 miliardi. Particolarmente apprezzata dagli utenti è stata la possibilità di pagare tramite smartphone nei negozi fisici grazie alla tecnologia NFC. Il valore delle transazioni di questo tipo è infatti cresciuto del 244% rispetto all’anno precedente arrivando a toccare quota 1,83 miliardi di euro transati e coinvolgendo circa 58 milioni di transazioni. Interessante è anche il dato sui dispositivi wearable che, seppur lentamente, stanno prendendo piede nel nostro Paese. Le transazioni tramite smartwatch e affini nel 2019 sono state infatti 2,2 milioni per un giro di affari di circa 70 milioni di euro.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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