La ripresa economica deve essere green. Parola di Legambiente


Articolo
Giulia Palocci
legambiente

Semplificazione delle procedure, interventi di rilancio dell’economia con fondi europei e sblocco di risorse e di provvedimenti ministeriali ancora bloccati. Sono questi i temi a cui l’Italia dovrebbe dare priorità per rilanciare il proprio tessuto economico e produttivo. Tutto, però, in chiave green. La proposta arriva da Legambiente che, nella prima settimana della tanto attesa Fase 2, ha elaborato un pacchetto di 33 misure in grado di dare slancio all’economia italiana, tenendo insieme innovazione e riduzione delle disuguaglianze.

La Fase 2 è un’occasione che l’Italia non deve sprecare“, ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini. Che ha poi specificato le aree di intervento a cui sarebbe opportuno dare priorità: “Si può rilanciare l’economia e aiutare famiglie e imprese puntando su semplificazioni e interventi rapidi per la diffusione della banda larga e delle ricariche delle auto elettriche, per avere scuole sicure e case dove si riducono le bollette energetiche“. Ma anche “per sbloccare gli impianti da rinnovabili, togliere le barriere non tecnologiche che rallentano l’economia circolare, le bonifiche dei siti inquinati e la rigenerazione urbana”.

Secondo l’associazione, si tratta di una ricetta che, se messa in campo, produrrebbe importanti vantaggi economici. Ad esempio, “con i cantieri per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio si metterebbero in moto investimenti, tra diretti e indiretti, per quasi 9 miliardi di euro l’anno con 430.000 occupati e con risparmi in bolletta per le famiglie pari a circa 620 euro l’anno“.

Come pure l’economia circolare potrebbe diventare un vero e proprio motore di rilancio: in base alle analisi condotte a livello europeo, si stima che l’adozione di programmi in tal senso porterebbe un beneficio economico pari a 1.800 miliardi di euro l’anno entro il 2030. Cifra che favorirebbe una crescita del prodotto interno lordo fino a un massimo del 7%.

Per non tralasciare, poi, il fatto che “scegliendo la strada di una progettazione di qualità e di veri controlli ambientali si potrebbero cancellare le tante procedure di infrazione europee aperte contro il nostro Paese (in questo momento sono 19 quelle ambientali) che ci hanno costretto in questi anni a pagare oltre 500 milioni di euro di multe per inquinamento e ritardi che, oltretutto, scontano i cittadini“.

Nel documento messo a punto da Legambiente, emergono due fondamentali linee d’azione per uscire dalla crisi: in primo luogo sarà prioritario aiutare le famiglie, attraverso, ad esempio, la garanzia di “accesso al credito a tassi agevolati per interventi che permettano di ridurre le bollette e di vivere meglio“. In secondo luogo, invece, sarebbe opportuno favorire la riapertura dei cantieri in tutta Italia, mettendo al centro il ruolo dei comuni e rendendo possibili interventi di interesse generale a vantaggio delle persone e dell’ambiente. Un necessità, questa, confermata anche da Zanchini: “L’Italia ha bisogno di rilanciare gli investimenti dopo un taglio del 37% dal 2009 a oggi“. La strada da seguire è una, secondo il vicepresidente: “Scegliere gli interventi più utili ad aiutare le famiglie e le imprese e rilanciare cantieri diffusi e utili in tutti i comuni“. Una grande sfida, è vero. Ma se accettata potrebbe rappresentare una soluzione “anche per altre due grandi crisi che abbiamo di fronte, quella climatica e quella sociale”, ha dichiarato.

Di seguito le 33 proposte in dettaglio.

Semplificazioni in materia di autorizzazioni

  1. Semplificazioni per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili
  2. Semplificazione degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente
  3. Promozione dell’efficienza energetica attraverso sistemi geotermici
  4. Semplificazioni in materia di valutazione di impatto ambientale e partecipazione dei cittadini
  5. Semplificazione per l’installazione di reti a banda larga
  6. Semplificazioni per l’installazione di ricarica per auto elettriche
  7. Eliminazione di limiti all’utilizzo del pet riciclato per la produzione di bottiglie di plastica
  8. Promozione del Green public procurement
  9. Utilizzo di materiali provenienti dal riciclo nelle costruzioni
  10. Semplificazione degli interventi di rigenerazione urbana e ambientale
  11. Demolizioni di edifici abusivi

Provvedimenti in materia di rilancio dell’economia

  1. Proroga e revisione degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente.
  2. Creazione di un fondo per l’efficienza energetica e l’accesso al credito da parte delle famiglie
  3. Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio residenziale pubblico
  4. Interventi di Adattamento ai cambiamenti climatici nei comuni italiani
  5. Fondo progettazione per la riqualificazione di edifici e strutture pubbliche
  6. Proroga di Industria 4.0 e prospettiva green
  7. Misure a sostegno dell’economia circolare
  8. Creazione di un fondo nazionale per la bonifica dei siti orfani
  9. Rinnovo del materiale rotabile ferroviario regionale e urbano
  10. Welfare mobilità per i dipendenti
  11. Potenziamento dei controlli ambientali
  12. Misure di contrasto alla povertà energetica
  13. Regolarizzazione dei cittadini stranieri

Provvedimenti ministeriali da sbloccare

  1. Sbloccare il “buono mobilità” per le famiglie
  2. Sbloccare le risorse per le piste ciclabili
  3. Sbloccare le risorse per la riqualificazione del patrimonio edilizio
  4. Aggiornare le linee guida per l’autorizzazione di impianti da fonti rinnovabili
  5. Emanare i decreti e regolamenti per rendere definitivamente operativo il codice del terzo settore
  6. Sbloccare le risorse per la creazione di foreste urbane
  7. Completare l’anagrafe della situazione statica e energetica dell’edilizia scolastica
  8. Accelerare gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico sbloccare le risorse per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni
Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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