“World against Covid-19“. E’ questo il titolo della raccolta fondi globale lanciata il 4 maggio per contrastare la pandemia che ha coinvolto il mondo intero. L’obiettivo è finanziare soluzioni che possano essere rese disponibili a livello globale a un costo accessibile a tutti. L’iniziativa risponde alla call to action lanciata dalla World Health Organization lo scorso 24 aprile, che mirava alla creazione di una collaborazione globale per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso alle nuove tecnologie sanitarie essenziali per il trattamento del Covid-19.
L’evento è stato organizzato dall’Unione europea insieme a Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Arabia Saudita – attualmente alla presidenza del G20 – Norvegia, Spagna e Regno Unito.
Hanno potuto contribuire alla raccolta fondi non soltanto enti statali, ma anche aziende e singoli individui. Ciascun attore ha potuto indirizzare la propria donazione a una delle tre priorità identificate:
- sviluppo di vaccini per prevenire il ritorno della malattia e permettere il ritorno alla normalità;
- identificazione di nuovi trattamenti per ridurre al minimo la sintomatologia nei pazienti affetti da coronavirus, per contenere il numero di ospedalizzazioni;
- sviluppo di nuovi test, accurati ed economicamente accessibili per diagnosticare rapidamente la malattia.
Ognuna delle tre aree prevede la creazione di una partnership che copra l’intera value-chain, dalla ricerca e dallo sviluppo alla produzione e al lancio sul mercato.
Per quanto riguarda la prima priorità, beneficeranno della raccolta fondi e coopereranno per la ricerca del vaccino Gavi, la Vaccine Alliance, una partnership che ha come obiettivo l’aumento dell’accesso alle vaccinazioni su scala globale, in particolare nei paesi in via di sviluppo, e CEPI, la Coalizione preparazione epidemie e innovazione, ossia la partnership lanciata nel 2017 che coinvolge la Fondazione Bill e Melinda Gates , The Wellcome Trust, e un consorzio di Stati, tra cui la Norvegia, il Giappone e la Germania, a cui dal 2019 ha aderito anche l’Ue.
Rispetto alla seconda area, quella dedicata all’identificazione di terapie efficaci nel trattamento della malattia, il consorzio sarà costituito da Covid-19 Therapeutics Accelerator, una nuova Joint venture che fa capo alla Fondazione Gates e dal Wellcome Trust, con la collaborazione con l’UNITAID.
La terza priorità, che si concentra sullo sviluppo di nuovi e più accessibili strumenti di diagnostica, vede la collaborazione di FIND (Foundation for Innovative New Diagnostics) e del Global Fund. Tutte le attività saranno svolte sotto il coordinamento trasversale dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Attualmente sono stati raccolti 7,4 miliardi di euro, equivalenti a 8 miliardi di dollari, arrivando quasi a raggiungere il target fissato dalla Commissione a 7,5 miliardi di euro. L’Ue ha contribuito alla raccolta fondi con 1,4 miliardi, sfruttando i fondi Horizon 2020, RescEU, l’Emergency support instrument e gli altri strumenti di finanziamento esterni. Inoltre, la Commissione sarà responsabile del coordinamento nella raccolta dei fondi a livello globale, che proseguirà fino alla fine di maggio.
Un ulteriore step fondamentale è rappresentato dal Global Vaccines Summit organizzato da Gavi e previsto per il prossimo 4 giugno, che fornirà un’occasione di confronto sullo stato dell’arte e mobiliterà ulteriori finanziamenti per portare avanti la ricerca e la diffusione di una terapia accessibile su scala globale.