Italia in prima linea sull’intelligenza artificiale. Nasce la Global Partnership on Artificial Intelligence


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
Global Partnership on Artificial Intelligence
Credit: Pixabay

Realizzare e sfruttare il pieno potenziale dell’intelligenza artificiale a beneficio della collettività richiede particolari sinergie e collaborazione internazionale. Per questo motivo lo scorso 15 giugno ha preso ufficialmente il via la Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI), un’iniziativa che ha come scopo promuovere lo sviluppo e l’utilizzo responsabile delle applicazioni di intelligenza artificiale. Al progetto, che annovera l’Italia in prima linea tra i Paesi fondatori, partecipano anche Australia, Canada, Francia, Germania, India, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea (il cui formale processo di adesione è ancora in corso).

Dunque l’Italia – che ha preso parte al progetto lo scorso 26 maggio – si prepara insieme agli altri membri a promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di queste tecnologie in osservanza delle Raccomandazioni OCSE sull’intelligenza artificiale, tenendo ben presenti i diritti umani, le libertà fondamentali e i valori democratici condivisi, così come si legge nell’incipit della Dichiarazione congiunta.

L’iniziativa, che coinvolgerà esperti di rilievo provenienti dall’industria, dalla società civile, dal settore pubblico e dal mondo accademico, punterà a colmare il divario tra teoria e pratica nel campo dell’intelligenza artificiale, attraverso il sostegno alla ricerca più avanzata e una maggiore applicazione pratica delle applicazioni basate su questo tipo di tecnologie.

Nello specifico, gli sforzi maggiori del gruppo di lavoro si concentreranno su quattro tematiche: l’intelligenza artificiale responsabile, la governance dei dati, il futuro del lavoro e l’innovazione e la commercializzazione.

Inoltre, non prescindendo assolutamente dal contesto attuale che vede il mondo intero fronteggiare faticosamente la pandemia causata dal Covid-19, gli esperti coinvolti nella Global Partnership on Artificial Intelligence si focalizzeranno prioritariamente anche sull’analisi del contributo che l’intelligenza artificiale può offrire per superare l’emergenza sanitaria e contribuire alla ripresa economica nella fase post-epidemica. Il segretario generale dell’OCSE, Angel Gurría, ha affermato che l’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella risposta al Covid-19 e alle altre sfide globali, a condizione che sia sviluppata e utilizzata con fiducia, trasparenza e responsabilità.

Infine, a livello organizzativo, sarà l’OCSE a ospitare il segretariato del nuovo partenariato globale sull’intelligenza artificiale (GPAI) e quest’ultimo potrà anche contare sulla collaborazione di due centri di ricerca, uno a Montréal e l’altro a Parigi.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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