Realizzare e sfruttare il pieno potenziale dell’intelligenza artificiale a beneficio della collettività richiede particolari sinergie e collaborazione internazionale. Per questo motivo lo scorso 15 giugno ha preso ufficialmente il via la Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI), un’iniziativa che ha come scopo promuovere lo sviluppo e l’utilizzo responsabile delle applicazioni di intelligenza artificiale. Al progetto, che annovera l’Italia in prima linea tra i Paesi fondatori, partecipano anche Australia, Canada, Francia, Germania, India, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Europea (il cui formale processo di adesione è ancora in corso).
Dunque l’Italia – che ha preso parte al progetto lo scorso 26 maggio – si prepara insieme agli altri membri a promuovere lo sviluppo e l’utilizzo di queste tecnologie in osservanza delle Raccomandazioni OCSE sull’intelligenza artificiale, tenendo ben presenti i diritti umani, le libertà fondamentali e i valori democratici condivisi, così come si legge nell’incipit della Dichiarazione congiunta.
L’iniziativa, che coinvolgerà esperti di rilievo provenienti dall’industria, dalla società civile, dal settore pubblico e dal mondo accademico, punterà a colmare il divario tra teoria e pratica nel campo dell’intelligenza artificiale, attraverso il sostegno alla ricerca più avanzata e una maggiore applicazione pratica delle applicazioni basate su questo tipo di tecnologie.
Nello specifico, gli sforzi maggiori del gruppo di lavoro si concentreranno su quattro tematiche: l’intelligenza artificiale responsabile, la governance dei dati, il futuro del lavoro e l’innovazione e la commercializzazione.
Inoltre, non prescindendo assolutamente dal contesto attuale che vede il mondo intero fronteggiare faticosamente la pandemia causata dal Covid-19, gli esperti coinvolti nella Global Partnership on Artificial Intelligence si focalizzeranno prioritariamente anche sull’analisi del contributo che l’intelligenza artificiale può offrire per superare l’emergenza sanitaria e contribuire alla ripresa economica nella fase post-epidemica. Il segretario generale dell’OCSE, Angel Gurría, ha affermato che l’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella risposta al Covid-19 e alle altre sfide globali, a condizione che sia sviluppata e utilizzata con fiducia, trasparenza e responsabilità.
Infine, a livello organizzativo, sarà l’OCSE a ospitare il segretariato del nuovo partenariato globale sull’intelligenza artificiale (GPAI) e quest’ultimo potrà anche contare sulla collaborazione di due centri di ricerca, uno a Montréal e l’altro a Parigi.