Fintech e Insurtech, un mercato in espansione (anche in Italia)


Articolo
Domenico Salerno
Pagamenti digitali, fintech

Con i termini Fintech e Insurtech si indicano genericamente tutte le applicazioni tecnologiche che negli ultimi anni hanno cambiato il modo in cui gli utenti si interfacciano con il mondo finanziario e assicurativo. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni ha profondamente modificato buona parte delle nostre abitudini quotidiane, tra cui il modo in cui gestiamo le nostre finanze, effettuiamo pagamenti e stipuliamo polizze. Con il passare del tempo gli strumenti che servono a tale scopo sono diventati sempre più complessi, offrendo agli utenti alternative tecnologiche ai mezzi tradizionali, idonee per favorire la velocità, l’efficienza e la tracciabilità delle operazioni.

Portali web e app per smartphone stanno infatti rimpiazzando le filiali fisiche degli istituti portando a una profonda trasformazione del settore. Questa rivoluzione coinvolge non solo soggetti bancari e intermediari finanziari ma anche specializzati in soluzioni tecnologiche, in particolare le aziende che operano nel mondo dei device mobili. Da quanto emerge da uno studio condotto da KPMG nel 2018 sono stati investiti nel Fintech 111,8 miliardi di dollari a livello globale, il 54,6% in più rispetto all’anno precedente. L’imponente incremento degli investimenti trova una giustificazione nella crescita dell’interesse degli utenti verso questi servizi.

Un’analisi condotta da Ernst & Young nel 2019 intervistando 27.000 individui provenienti da 27 Paesi diversi stima il tasso di adozione medio dei servizi finanziari digitali al 64% a livello globale. A far registrare il tasso di penetrazione maggiore è la Cina (81%), mentre l’Italia occupa la ventiduesima posizione (51%). Anche se il nostro Paese da questi dati risulta ancora indietro rispetto ai best performer globali, l’ultimo studio condotto dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, in collaborazione con Nielsen, ha fotografato un mercato in forte crescita.

Nel corso del 2019 il 29% della popolazione italiana tra i 18 e i 74 anni, circa 12,7 milioni di individui, ha utilizzato almeno una volta un servizio finanziario digitale. Particolarmente attratti di questo tipo di servizi sono i giovani tra i 18 e 24 anni: l’89% degli individui in questa fascia di età è a conoscenza dei sistemi di Fintech e Insurtech in circolazione e il 72% ne utilizza almeno uno. I servizi tecnologici maggiormente conosciuti e utilizzati dagli italiani sono le piattaforme online degli istituti di credito e delle assicurazioni (68%) e le applicazioni per smartphone (62%). Secondo un’analisi effettuata da Statista, le transazioni Fintech in Italia nel 2020 varranno 49 miliardi di euro e raggiungeranno i 64 miliardi entro il 2023.

Riguardo alle assicurazioni il 14% degli italiani ha già utilizzato i canali digitali per stipulare una polizza, la maggior parte delle quali dedicate all’auto (86%). Nonostante ciò, rispetto a quanto accade per i servizi bancari, la maggioranza dei soggetti intervistati dall’Osservatorio non ha mai acquistato una polizza online e ha affermato di non avere intenzione di farlo nel prossimo futuro (66%). Questo valore deriva principalmente da una mancanza di fiducia verso le compagnie online e sui timori nelle risoluzioni delle controversie a distanza.

La crescita del Fintech e dell’Insurtech ha fatto sì che l’ecosistema delle start-up italiane che lavorano in questi settori, quelle censite al 2019 sono 326, abbia attratto investimenti per 654 milioni di euro. Gli ambiti di interesse che hanno attratto maggiormente l’attenzione degli startupper sono quello dei servizi bancari (42%) e quello dei servizi tecnologici per le assicurazioni (25%). Tra le innovazioni tecnologiche che le start-up stanno portando nel settore, alcune delle più interessanti utilizzano la Blockchain e i Distributed Ledger. Da un’analisi del Politecnico di Milano è emerso che nel 2019 sono stati avviati 488 progetti a livello globale che coinvolgono questa tecnologia. Tra i progetti già in fase di implementazione (158) il 42,4% è dedicato al settore finanziario e in particolare il 27,8% riguarda la gestione dei pagamenti. Concentrando l’attenzione sull’Italia è possibile notare che nel 2019 gli investimenti in Blockchain e Distributed Ledger nella penisola hanno raggiunto 30 milioni di euro di cui il 40% proviene dal mondo della finanza e delle assicurazioni.

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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