Clima, gli obiettivi della Commissione Ue al 2030


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Camilla Palla
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Sappiamo che il cambiamento è necessario, e sappiamo anche che è possibile. Proponiamo di alzare l’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 almeno al 55%”. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo primo discorso sullo stato dell’Unione tenuto di fronte al Parlamento europeo. Clima, digitale e non solo. Von der Leyen ha enunciato tutti i capisaldi della futura strategia della Commissione europea, a partire dalla sanità e la lotta al coronavirus, politica sociale e salario minimo, rafforzamento del mercato interno e ruolo dell’Unione sullo scenario internazionale.

Tra le iniziative maggiormente volute dalla Commissione, quella legata alla dimensione ambientale e al Green Deal assume un’importanza ancora più grande. Il presidente della Commissione ha annunciato di voler rivedere l’intera legislazione sul clima e l’energia entro la prossima estate. Il quadro di riferimento è quello della European Climate Law proposta dall’esecutivo Ue lo scorso 4 marzo, che punta a trasformare in legge l’obiettivo fissato nel Green Deal europeo di rendere l’economia e la società europee delle realtà a impatto climatico zero entro il 2050. I progressi saranno verificati ogni cinque anni, in linea con le previsioni dall’Accordo di Parigi.

Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, von der Leyen ha annunciato un nuovo ambizioso target per il 2030. Alla luce dell’esito della consultazione pubblica sulla proposta relativa alla legge europea sul clima e sulle valutazioni di impatto effettuate sul sistema economico e industriale dell’Ue, la Commissione europea ha proposto di aumentare l’obiettivo per il 2030 di riduzione delle emissioni di CO2 almeno al 55%, inizialmente fissato al 40% rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, il presidente della Commissione ha ribadito come il programma non solo sia effettivamente realizzabile, ma anche economicamente e socialmente sostenibile e vantaggioso per tutta l’Europa.

Un progetto decisamente ambizioso, che trova anche il sostegno del mondo industriale e imprenditoriale: nella giornata di ieri una coalizione di 157 aziende, 21 associazioni imprenditoriali e gruppi di investitori si sono espressi in favore di un maggiore impegno nella lotta ai cambiamenti climatici in una lettera aperta rivolta proprio al presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Il nuovo target tuttavia non potrà essere raggiunto semplicemente modificando i singoli obiettivi nazionali. In particolare, la Commissione ha presentato in una nuova Comunicazione un emendamento alla proposta di legge europea sul clima, per includere l’obiettivo di riduzione delle emissioni nel 2030 di almeno il 55%. La proposta comporterà di fatto una revisione sostanziale di vari strumenti legislativi esistenti.

La Commissione ha annunciato la revisione e l’ampliamento del sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE, l’adeguamento del regolamento sulla condivisione degli sforzi e del quadro per le emissioni sul territorio, con il coinvolgimento di settori quali il trasporto su strada e marittimo, l’edilizia e il settore energetico. Il tutto entro il mese di giugno del prossimo anno.

In particolare, il settore dell’energia richiederà una riduzione delle emissioni del 75% entro il 2030. In tal senso andranno intese le revisioni di varie norme in materia energetica, quali la direttiva sulle energie rinnovabili, la direttiva sull’efficienza energetica, il regolamento sulla governance dell’Unione europea dell’energia, oltre alle normative settoriali come la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia e sulla progettazione ecocompatibile.

Altro settore chiave su cui la Commissione interverrà è quello dei trasporti, aerei e marittimi, ma anche su strada. Si tratta di un comparto al quale si richiede uno sforzo enorme, ossia di puntare all’aumento dell’impiego di energie rinnovabili del 24% entro i prossimi 10 anni.

Si parla dunque di interventi trasversali, che toccheranno vari settori dell’economia europea. Per sostenere gli investimenti necessari, la Commissione ha annunciato che il 37% delle risorse di Next Generation EU saranno mobilitate a favore del Green Deal. E’ stato inoltre adottato un nuovo meccanismo di finanziamento delle energie rinnovabili dell’Ue per facilitare la collaborazione tra gli Stati membri nel finanziamento e nello sviluppo di progetti di energia rinnovabile.

La missione dell’European Green Deal implica molto di più che la riduzione delle emissioni. Si tratta di modernizzare sistematicamente le nostre economia, società e industria” ha dichiarato von der Leyen. Che ha poi annunciato che il 30% dei 750 miliardi di euro di NextGenerationEU saranno raccolti tramite green bond, con l’obiettivo di dare il via “a un’ondata di rinnovamento europeo e rendendo l’Unione leader nell’economia circolare”.

La prossima mossa è affidata al Consiglio europeo che si terrà in via straordinaria il 24 e 25 settembre, in cui i capi di Stato e di governo dell’Unione discuteranno le nuove proposte. Sul tema si concentrerà anche la prossima plenaria dell’Europarlamento, prevista per la prima settimana di ottobre.

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