Il Parlamento europeo ha approvato in sessione plenaria la EU Climate Law, la legge europea sul clima, che sancisce l’impegno definitivo dell’Unione a diventare un continente climaticamente neutrale entro il 2050.
A meno di un mese dal discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, l’Europarlamento ha approvato il mandato negoziale con 392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni. Facendo seguito alla proposta della Commissione, il Parlamento si è spinto oltre, fissando un obiettivo ancor più ambizioso per il raggiungimento del target 2050. Il taglio delle emissioni, fissato al 55% per il 2030, è stato ora ampliato al 60%. Inoltre, è previsto un ulteriore target post 2050, che prevede l’introduzione di un regime di “emissioni negative” per tutta l’Unione.
In aggiunta a quanto previsto dalla proposta della Commissione, gli europarlamentari hanno richiesto l’introduzione di un obiettivo intermedio per il 2040, accompagnato da un’ulteriore valutazione d’impatto sull’intero sistema economico sociale. L’obiettivo è quello di assicurare che il raggiungimento della neutralità climatica non avvenga a spese del benessere dei cittadini e delle economie europee.
Altro punto di importanza fondamentale, riguarda la richiesta dei membri del Parlamento europeo indirizzata agli Stati membri rispetto alla graduale eliminazione delle sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 31 dicembre 2025, pur sottolineando la necessità di individuare nuovi strumenti e fondi per gestire il tema della povertà energetica. Questo aspetto è uno dei più sensibili, soprattutto se si tiene in considerazione l’eterogeneità della dotazione energetica che caratterizza lo scenario europeo.
“Ci stiamo assicurando che ciascuna realtà contribuisca [..] per assicurare una transizione equa“, ha detto la relatrice del dossier Jytte Gutteland, europarlamentare svedese membro del gruppo Socialisti e Democratici. Per far si che questo accada, il Parlamento intende introdurre un bilancio dei gas a effetto serra, oltre all’istituzione di un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici, che funga da organo scientifico indipendente il cui mandato consisterà principalmente nell’individuare i progressi, le sfide e ulteriori soluzioni per rendere questa ambizione una realtà.
Il passaggio successivo prevede la proposta da parte della Commissione che, attraverso procedura legislativa ordinaria, presenterà un programma di lavoro concreto su come raggiungere la neutralità entro il 2050, in conformità con l’accordo di Parigi e gli impegni assunti dall’Unione europea a livello internazionale. La scadenza è fissata al 31 maggio 2023. Nel frattempo, le altre istituzioni si apprestano ad avviare la fase negoziale: il Consiglio dovrà dunque lavorare all’identificazione di una posizione comune, a seguito della quale il Parlamento avvierà i negoziati con gli Stati membri.