“Il valore dei farmaci di automedicazione nella riqualificazione del Servizio sanitario nazionale”. E’ questo il titolo del concept paper curato dal direttore dell’area Innovazione dell’Istituto per la Competitività (I-Com) Eleonora Mazzoni e presentato il 12 novembre in occasione del webinar organizzato sul tema da Federchimica-Assosalute in collaborazione con l’istituto.
L’automedicazione è un tema che si inserisce nel quadro del rafforzamento del territorio, delle cure primarie e della valorizzazione della farmacia dei servizi, in un’ottica di sempre maggiore integrazione tra i diversi attori (medici, farmacisti, assistenti sociali, infermieri) e le istituzioni coinvolte, “facendo sistema” e delineando un modello di medicina territoriale (qui uno dei nostri recenti approfondimenti sul tema) potenzialmente valido per tutto il Paese. Tanto più nel contesto attuale, in cui proprio al territorio spetta un ruolo fondamentale di contenimento della domanda di cure e alleggerimento del carico sulle strutture ospedaliere ma anche una funzione proattiva nella prevenzione e formazione/informazione dei cittadini/pazienti.
A oggi, secondo un’indagine Censis pubblicata nel dicembre 2017 (qui una sintesi dei principali risultati) 49,4 milioni di italiani maggiorenni soffrono di piccoli disturbi di salute che pregiudicano la vita quotidiana tra famiglia, relazioni sociali e lavoro. Di questi, 45,8 milioni ricorrono ai farmaci di automedicazione – da banco o OTC (over-the-counter), cioè dispensati senza prescrizione medica e pubblicizzabili – per porvi soluzione.
Per oltre il 97% degli italiani che è affetto da piccoli disturbi quotidiani emerge poi il ruolo cruciale del medico di medicina generale e del farmacista. Il 70,4% di chi per la prima volta assume un farmaco da banco si rivolge a queste figure e, in caso trascorrano alcuni giorni senza guarire, l’88,5% si rivolge al medico e il 36,2% al farmacista. Sembrano quindi sempre più necessarie una forte integrazione e collaborazione tra queste professionalità – anche attraverso l’incrocio e la condivisione dei dati e delle informazioni del paziente – oltre che azioni di informazione ed empowerment del cittadino. Uno studio Cergas-Bocconi sottolinea inoltre come il potenziale passaggio di alcune categorie di medicinali attualmente dispensabili solo previa prescrizione medica a farmaci di automedicazione, determinerebbe un risparmio sia in termini di risorse economiche per il SSN sia di tempo per i MMG e per il cittadino/paziente stesso. Risparmio che solo in minima parte verrebbe controbilanciato dall’aumento della spesa dei contribuenti (che rimarrebbe comunque al di sotto della media europea).
Insieme al presidente di Assosalute Maurizio Chirieleison e al direttore dell’Area Innoavzione I-Com Eleonora Mazzoni, hanno partecipato al webinar: la presidente della Commissione Igiene Sanità del Senato, Anna Maria Parente e la vicepresidente Paola Boldrini; il presidente della Commissione bicamerale per la Semplificazione e membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, Nicola Stumpo; la senatrice della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Elisa Pirro; il deputato della Commissione Bilancio e presidente FOFI Andrea Mandelli; il vicesegretario generale FIMMG Domenico Crisarà e il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso. Ha moderato il dibattito la giornalista de Il Sole 24 Ore Barbara Gobbi.