Machine learning, l’Italia del marketing è ancora in ritardo


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
Artificial intelligence AI research of robot and cyborg development for future of people living. Digital data mining and machine learning technology design for computer brain communication.

Il marketing italiano è ancora fortemente in ritardo nell’adozione di tecnologie emergenti come il machine learning ma le realtà che ne fanno già ricorso, circa il 44%, hanno registrato notevoli vantaggi per il proprio business: uno su tutti, l’incremento di fatturato.

A rivelarlo è l’ultima ricercaMachine learning e marketing: lo stato di adozione in Italia”, realizzata da Netcomm in collaborazione con Quantcast.

La survey, condotta su un panel di 130 marketing manager italiani appartenenti a cinque diversi settori merceologici (Media & Entertainment, ICT, Automotive, servizi finanziari e FMCG – Fast-moving consumer goods), ha indagato su come i brand italiani hanno sfruttato il grande potenziale dei dati e del machine learning per comprendere l’audience, raggiungere e influenzare i clienti e, infine, misurare l’impatto delle attività di marketing.

La ricerca ha, inoltre, sviluppato un punteggio per la “maturità dei brand“. Si tratta di uno strumento che ha consentito di classificare gli intervistati in due categorie: i “leader”, ossia coloro che hanno implementato il machine learning e che misurano efficacemente gli esiti delle campagne di marketing, e i “ritardatari”, che non hanno ancora adottato la tecnologia a favore del proprio lavoro.

Dall’indagine è emerso che il 45% delle aziende italiane “leader” è brand diretto, ovvero comprende imprese nate già con l’obiettivo dell’e-commerce, mentre il 59% delle realtà “ritardatarie” è brand tradizionale, e quindi non prevede un sistema di acquisti online.

Tra le evidenze principali della ricerca si sottolinea anche che il 47% dei marketer ha dichiarato di aver ottenuto numerosi benefici dall’utilizzo del machine learning nelle attività di marketing. Il 30% ha affermato di considerare questa tecnologia già importante, o persino determinante, per il proprio lavoro, mentre il 34% dei leader ha risposto di aver registrato un incremento del fatturato pari o superiore al 15% rispetto all’anno precedente. Inoltre, il 94% del campione ha dichiarato di essere consapevole dell’impatto positivo che il machine learning avrebbe sul business.

Tuttavia, ci sono ancora parecchi ostacoli che frenano l’adozione delle nuove tecnologie da parte delle aziende italiane. La mancanza di fondi e l’assenza di professionisti esperti in azienda, denunciate rispettivamente dal 37 e dal 35% degli intervistati, sono sicuramente i principali limiti alla loro introduzione.

A tal proposito, il presidente di Netcomm, Roberto Liscia, ha affermato che solo tramite adeguati investimenti e percorsi di formazione sulla frontiera dell’innovazione potremo rimanere competitivi come sistema Paese.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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