Semestre europeo, cosa prevede il pacchetto d’autunno della Commissione per la politica economica


Articolo
Camilla Palla
Semestre Europeo

In linea con le attività del semestre europeo relative all’analisi della situazione economica nell’Unione e nell’eurozona, la Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha presentato questa settimana il pacchetto d’autunno di politica economica, lo strumento attraverso il quale l’esecutivo Ue esprime il proprio parere rispetto ai documenti programmatici di bilancio dei Paesi membri per il 2021 e presenta le proprie raccomandazioni.

Il pacchetto, basato sulle previsioni economiche per l’autunno 2020, costituisce il secondo step del ciclo del semestre europeo 2021: a settembre era stata presentata la Strategia annuale per la crescita sostenibile (ASGS), il cui pilastro fondamentale è l’ormai noto Next Generation EU. In piena continuità con la precedente, la strategia riprende la centralità del Green Deal e il concetto di sostenibilità competitiva e conferma le quattro priorità per l’Ue: sostenibilità ambientale, produttività, equità e stabilità macroeconomica.

Con il pacchetto d’autunno, la Commissione ha dunque presentato pareri relativi ai documenti programmatici di bilancio (DPB) dei Paesi dell’eurozona, tenendo conto dell’alto livello di incertezza già evidenziato nelle settimane precedenti e della recessione economica causata dalla pandemia da Covid-19. Si tratta quest’anno di una versione peculiare di parere, anche considerando le raccomandazioni del Consiglio europeo dello scorso luglio che avevano avuto natura meramente qualitativa, in linea con l’attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilità e crescita.

Dall’analisi della Commissione, i documenti programmatici di bilancio sono complessivamente in linea con le raccomandazioni del Consiglio, nonostante il quadro sia più complesso per quei Paesi – tra i quali figurano Belgio, Francia, Italia, Portogallo e Spagna – che avevano già un elevato debito pubblico prima dello scoppio della crisi sanitaria. A loro sarà richiesto un maggiore sforzo per assicurare la sostenibilità dei bilanci a medio termine.

Oltre ai pareri, la Commissione ha pubblicato una raccomandazione sulla politica economica dell’eurozona, una sorta di consulenza che quest’anno si costituisce anche di una serie di orientamenti politici, oltre che delle classiche priorità economiche per favorire la ripresa. A questa si affianca una relazione sul meccanismo di allerta, ossia uno strumento per identificare gli squilibri macroeconomici presenti dell’area di riferimento, da cui emerge una situazione critica per quegli Stati membri (12 per la precisione, tra cui anche l’Italia) che registravano squilibri già prima di febbraio 2020.

Nonostante la situazione tutt’altro che rosea, la Commissione resta fiduciosa sugli sviluppi relativi al 2021. “La maggior parte delle misure incluse nei bilanci 2021 dei Paesi della zona euro offre giustamente sostegno all’attività economica. Ma una ripresa forte ed equilibrata dipende dalla rapida entrata in vigore di Next Generation EU”, ha detto il commissario per l’Economia Paolo Gentiloni. Che ha poi ribadito che “per ripristinare la fiducia, rilanciare gli investimenti, portare avanti riforme dagli effetti trasformativi per preservare il nostro pianeta, costruire società più giuste e garantire il successo della digitalizzazione. Invito quindi i governi dell’UE a dare prova di un forte senso di responsabilità nei confronti dei propri cittadini e di tutti gli europei in questo momento cruciale: approviamo questo piano per la ripresa.”

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