Quasi tutti i settori economici, da quelli più vocati all’innovazione a quelli di solito meno inclini all’adozione delle nuove tecnologie oppure più tradizionali, stanno accogliendo con favore l’intelligenza artificiale per alleviare la forza lavoro umana dai compiti più monotoni e meno qualificanti. Ma anche per rendere i servizi e i processi aziendali più efficienti.
Tra questi, però, l’industria ad alta tecnologia si presenta come un vero e proprio pioniere, con un tasso di adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale pari al 37%.
A rivelarlo è l’indagine “The Global Artificial Intelligence Trends 2020” condotta da Analytics Insight su un campione di oltre 2.000 professionisti di diversi settori economici localizzati in più aree geografiche. L’intento è quello di comprendere il livello di adozione delle tecnologie di intelligenza artificiale nei vari settori economici e la percezione che le aziende hanno di questa tecnologia.
Dall’indagine emerge che il settore retail utilizza l’intelligenza artificiale in più aree di attività e contribuisce, così, ad un tasso di adozione del 9,1%. L’industria della salute e della farmaceutica si attestano subito dopo con l’8%. I settori per antonomasia più tradizionali (come quello delle infrastrutture o dei viaggi, ad esempio) sono invece ancora poco inclini all’adozione delle nuove tecnologie anche se rispetto al passato si intravede un interesse maggiore.
Inoltre, lo studio sottolinea come l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia indirizzato principalmente alle iniziative di ricerca e sviluppo (34,3%), seguite dalle attività finanziarie (18,2%) e dal servizio clienti (9,5%).
Ma quali sono le priorità di chi decide di adottare le nuove tecnologie? Il 18,3% degli intervistati ritiene che l’automazione dei processi sia il passo principale verso una vera e propria trasformazione digitale mentre l’iper-personalizzazione delle offerte è una priorità per il 7,8% dei rispondenti alla survey.
Infine, la ricerca si sofferma sui principali vincoli a una piena adozione dell’intelligenza artificiale da parte delle aziende. Più del 31% del campione ritiene che la mancanza di competenze adeguate sia la sfida più grande che un’azienda debba affrontare. Invece, per il 27,7% la principale preoccupazione riguarda la qualità e la quantità dei dati, fattori abilitanti per poter sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale. Gli elevati costi della tecnologia, costituiscono altresì un ostacolo per il 22,7% dei partecipanti all’indagine.