Finanza sostenibile, ecco cosa si muove in Italia


Articolo
Chiara Toscano

Le prerogative in tema di finanza sostenibile hanno a che vedere con una tempestiva implementazione delle misure richieste dall’Europa (qui il nostro precedente approfondimento sull’argomento). Dopo aver incentivato gli Stati a sostenere la causa della realizzazione di un’economia più verde, le istituzioni europee si aspettano un efficace e preciso riscontro. Gli Stati stessi dovrebbero ottenere nel più breve tempo possibile il miglior esito per sperimentare l’effettiva relazione tra accesso a finanziamenti sostenibili e incremento significativo dei profitti.

Il crescente ricorso a questo tipo di investimenti potrebbe costituire per l’Italia un importante fattore critico di successo. Già nel 2017 l’introduzione del segmento Green e Social nei listini di Borsa Italiana ha rappresentato la premessa per l’utilizzo di svariati strumenti finanziari sostenibili provenienti da diversi emittenti.

Nello stesso anno, il gruppo Cassa Depositi e Prestiti, già attivo nella promozione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile – i cosiddetti SDGs definiti dalle Nazioni Unite – è divenuto emittente di Bonds ESG. Si tratta di obbligazioni che creano valore economico, ambientale e sociale, ampliano la platea di investitori e attirano i cosiddetti Socially Responsible Investors, i quali misurano il contributo dei fondi allo sviluppo di un’economia sostenibile e inclusiva. In seguito Cdp ha lanciato, in conformità con il ruolo di istituto nazionale di promozione, l’emissione obbligazionaria Social, la prima in Italia destinata al finanziamento di aree colpite da eventi sismici, che gli ha fatto guadagnare un posto tra gli emittenti Social più rilevanti a livello europeo. Inoltre, è stata la prima istituzione italiana a entrare nel Sustainable Bond Network di Nasdaq, che gli consentirà di allargare ulteriormente la platea di potenziali investitori a livello internazionale, con particolare attenzione a quelli sostenibili in linea con la strategia finanziaria della Cassa. La Piattaforma fornisce informazioni standardizzate e dati sugli impatti con riferimento agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle società emittenti.

Un’altra dimostrazione del crescente interesse in Italia verso strumenti finanziari innovativi è stata la Digital Italian Sustainability Week, un’iniziativa organizzata da Borsa Italiana per stimolare il dialogo tra investitori e imprese nel contesto della finanza sostenibile come risposta all’attuale crisi economica. In Italia la ripartenza potrebbe avere una grande potenzialità trasformativa anche grazie all’utilizzo di questi strumenti.

Il Green New Deal introdotto dall’ultima legge di bilancio non è un’aspirazione accessoria da posticipare, bensì lo strumento chiave per sostenere una ripresa verde e inclusiva. Le banche, che aumentano sempre di più i loro progetti rivolti alla sostenibilità, potranno beneficiarne dal punto di vista del bilancio, che nel corso del tempo vedrà sempre più attivi Esg, e dell’aspetto economico, con un costo del capitale che nel corso del tempo si potrà ridurre in funzione della loro capacità di stimolare lo sviluppo sostenibile.

Il settore pubblico, infine, dovrebbe mitigare le difficoltà derivanti da un processo di transizione (si pensi, soprattutto, a quella energetica) che per sua natura avrà conseguenze importanti su molte attività: alcune cresceranno mentre altre dovranno inevitabilmente prevedere un’importante riqualificazione. In questo percorso di trasformazione verso un nuovo paradigma, il contesto italiano ha assistito negli ultimi anni alla realizzazione di iniziative nuove che hanno contribuito allo sviluppo della finanza sostenibile. Ad esempio Enel, leader globale nella transizione energetica, ha strutturato la prima emissione obbligazionaria al mondo SDG-Linked da 1,5 miliardi di dollari sul mercato americano, seguita da una seconda operazione da 2,5 miliardi di euro sul mercato europeo: il tasso di interesse sarà collegato al raggiungimento di ambiziosi obiettivi in termini di capacità installata da fonti rinnovabili.

Si può constatare che tante istituzioni, imprese, banche e privati hanno permesso di fare progressi che dovranno, a seconda dei singoli contesti, essere replicati da coloro che vorranno dare il proprio contributo per rendere sostenibile l’economia nazionale.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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