Ict, si intravede la luce in fondo al tunnel. Cresce la ricerca di figure specializzate


Articolo
Giulia Palocci
ict

Sono oltre 19.000 le ricerche via web di figure professionali specializzate nel campo dell’Ict, 2.000 in più del trimestre precedente. Un recupero innescato sicuramente dall’allentamento delle misure restrittive in vigore per limitare la diffusione del coronavirus ma anche dal processo di digitalizzazione e innovazione avviato in tutto il Paese. A renderlo noto è uno studio condotto dall’Osservatorio Competenze Digitali e promosso da Aica, Anitec-Assinform, Assintel, Assinter Italia e dall’Università Bicocca, secondo cui, dopo il calo del 26% rilevato nei primi nove mesi del 2020, il settore comincia a vedere la luce in fondo al tunnel: a partire dal terzo trimestre dell’anno in corso sono stati registrati importanti segnali di ripresa con un +13% rispetto al semestre precedente.

UNA CRESCITA A PIU’ VELOCITA’

Nonostante la ripartenza sia stata rilevata in tutte le “famiglie professionali” del settore, secondo l’Osservatorio non è avvenuta in modo omogeneo. Piuttosto si potrebbe parlare di un comparto che procede a due velocità: da un lato, la corsa più marcata, che va dal 22 al 31%, delle figure che operano nelle aree di Design, Business, Emerging e Support, dall’altro, invece, la ripresa più timida di figure come i Process Improvement e Development, che è cresciuta rispettivamente dell’11 e del 9%.

LE FIGURE PROFESSIONALI PIU’ RICERCATE

Nello specifico, i professionisti più richiesti per l’area Design sono i Solution Designer (+90% rispetto al trimestre precedente), i System Analyst (+41%) e i Data Specialist (+37%). Per l’area Business, invece, è aumentato del 53% il numero del Chief Information Officer ricercati. Ottimi i risultati anche per l’Engineering, in cui guida la classifica il Cloud Specialist (+106%), seguito dal Robot Specialist (+27%) e dall’IoT Specialist (+19%). E ancora, per l’area Support, la ricerca dei Quality Assurance Manager è cresciuta del 117%, seguita dagli Account Manager (+77%), i Technical (+55%), i Project Manager (+44%) e gli Information Security Manager (+29%).

DINAMISMO TERRITORIALE

A livello territoriale, dall’analisi emerge come a fare la parte del leone sia il Nord-Ovest, in cui è avvenuto circa il 43% delle nuove ricerche di figure specializzate nel campo Ict. Nello specifico, al primo gradino del podio si colloca la Lombardia, che ha registrato la quota più significativa, ossia il 34% circa. D’altronde le variazioni rilevate a livello territoriale confermano il gap tra il Nord, il Centro e il Sud del Paese: nel Nord-Est è stata ricercata una percentuale di figure che arriva quasi al 30%, con il Veneto e l’Emilia Romagna che guidano l’area con rispettivamente il 15 e il 10% del totale. Il Centro, invece, si attesta al 10% – con il Lazio come prima regione della zona – mentre al Sud e nelle Isole si supera di poco il 9%.

I SETTORI DI PUNTA 

Ma quali sono i comparti in cui sono state fatte più ricerche di personale specializzato? Pur prevalendo, l’Ict non ha superato la soglia del 38,6%. Un dato, questo, che secondo gli analisti dell’Osservatorio conferma la trasversalità delle ricerche di professionisti in questo campo. Seguono, poi, i servizi professionali e consulenziali (20,6%), quelli di amministrazione e supporto (13,5%) e l’industria (12,8%). Soprattutto in quest’ultimo caso, l’indagine sottolinea la relazione tra settori economici e territorio: la domanda di nuove figure professionali Ict nel comparto industriale è percentualmente più rilevante nel Nord-Est e nel Nord-Ovest rispetto al Sud e alle Isole. Il restante 14,5% è stato registrato in tutti gli altri settori economici.

L’IMPORTANZA DELLE SOFT SKILLS

Tra le competenze più richieste per gli addetti del settore ci sono al primo al primo posto le digital skills, che pesano per il 43%, seguite dalle soft skills (37,8%) e altre competenze non digital (19,2). A tal proposito, “è importante rafforzare non solo gli strumenti di sostegno alla domanda di servizi Ict e alle stesse imprese, ma anche aumentare i percorsi educativi e formativi“, ha commentato il presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay. Che ha poi sottolineato l’importanza delle “competenze digitali come leva strategica di cambiamento“. Una visione condivisa anche dal presidente di Assinter Italia, Francesco Ferri, secondo cui “occorre una decisa e definitiva inversione di rotta mettendo a disposizione risorse per la formazione“. In questo senso, ha proseguito, “occorre lavorare e promuovere iniziative di collaborazione tra tutti gli attori, pubblici e privati, al fine di aggregare la domanda di innovazione nei nostri territori“. Dall’analisi, inoltre, emerge che a livello generale e con il passare del tempo cresca sempre di più l’importanza di competenze trasversali, anche nei casi di profili più tecnici. Allo stesso tempo, come accade in molti altri campi, anche l’Ict tiene il passo con i trend del momento: competenze in big data, intelligenza artificiale, Internet of Things, ma anche in robotica, cloud computing e blockchain sono caratteristiche allettanti per i professionisti e i tecnici del settore.

Ufficio stampa e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nata a Roma nel 1992, Giulia Palocci si è laureata con il voto di 110 e lode in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali presso l’università Luiss Guido Carli con una tesi sul contrasto al finanziamento del terrorismo nei Paesi del Sud-est asiatico.

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