Il mercato dei media online, che stava già conoscendo una fase di sensibile diffusione, ha visto un’ulteriore, perentoria accelerazione per via della crisi generata dal Covid-19. Questa dinamica ha intensificato l’utilizzo e la diffusione dei servizi di video streaming in tutta l’Europa Occidentale, con stime di crescita intorno al 50%, cui si è aggiunto anche il lancio di nuovi contenuti e di nuove piattaforme, quali Disney+, in molti paesi. Secondo lo studio di Digital tv Research, l’andamento crescente proseguirà anche nei prossimi anni, con previsioni che riportano un incremento di abbonati fino al 49,8% in cinque anni, con un tasso annuale dell’8,4%, raggiungendo 197 milioni utenti SVOD (subscription video on demand, cioè i servizi su abbonamento con canone periodico) a livello mondiale.
I rapidi sviluppi tecnologici continuano a trasformare non solo le abitudini lavorative degli individui e le tecniche di apprendimento degli studenti, ma anche le modalità di fruizione dei servizi audiovisivi online, di cui il Covid-19 sta intensificando enormemente l’utilizzo e la diffusione, oltre al lancio di nuovi contenuti e nuove piattaforme, imponendo anche un ripensamento del quadro normativo vigente.
L’adozione della legge di delegazione per il recepimento delle direttive e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea (legge di delegazione europea 2019), tra cui la disciplina europea sul diritto d’autore contenuta nella direttiva n. 790/2019, rappresenta dunque un’occasione importante, per il nostro ordinamento, per allinearsi alle ultime evoluzioni tecnologiche ed alle mutate abitudini di cittadini ed imprese.
Partendo da una descrizione delle principali tendenze in atto e degli effetti del Covid-19 sul mercato audiovisivo e musicale in Italia, nonché una disamina delle tendenze del fenomeno della pirateria, il policy brief persegue l’obiettivo di individuare le principali sfide da affrontare, a livello nazionale, per il recepimento della direttiva sul diritto d’autore ed in particolare della disciplina contenuta negli artt. 15 e 17, al fine di assicurare un equo contemperamento tra il diritto degli editori, la libertà d’impresa delle piattaforme e degli aggregatori di notizie ed i diritti fondamentali degli utenti, tra cui spiccano il diritto ad informare e ad essere informati e a condividere.