È atteso per il prossimo autunno l’avvio dell’operatività dei due nuovi centri logistici italiani, la cui apertura è stata annunciata dal colosso dell’e-commerce Amazon. Si tratta di un centro di distribuzione, sito a Novara, e di uno di smistamento nel Modenese, il terzo che la società apre nel nostro Paese.
L’investimento ammonta a 230 milioni di euro mentre sono 1.100 le assunzioni previste nel giro dei prossimi 3 anni, 900 per il centro di Novara e 200 per quello di Modena.
Si tratta di siti piuttosto innovativi. In particolare, quello di Novara prevede dotazioni all’avanguardia come quelle di Amazon Robotics, volte a supportare il lavoro svolto dagli operatori di magazzino e che consente di ridurre i tempi di percorrenza portando gli scaffali direttamente alla loro postazione.
A proposito di innovazioni per fronteggiare l’emergenza Covid-19 – ha fatto sapere Amazon – sono state implementate oltre 150 misure in modo da continuare a offrire i servizi alla comunità e a tutelare la salute dei dipendenti. Amazon risponde così alla crisi causata dal coronavirus per far fronte alla domanda crescente di ordini da parte degli italiani. Una risposta che piace, non solo per l’atteggiamento positivo di cui tutti, in un momento congiunturale così difficile, abbiamo bisogno ma anche per l’impatto positivo diretto – legato agli investimenti e alle posizioni di lavoro create sul territorio nazionale – e quello indiretto di impulso all’e-commerce. Un fatto non di poco rilievo in un periodo in cui la vetrina online rappresenta, talvolta, la sola via di fuga per sopravvivere.
È quanto sottolineato anche dallo studio condotto dall’Istituto per la Competitività (I-Com) dal titolo “La trasformazione digitale per il Made in Italy. Sfide e scenari in tempi di crisi”, che descrive il ruolo chiave giocato da questi grandi player nell’incentivare l’apertura al commercio digitale e all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane. Per queste realtà l’e-commerce rappresenta un’importante occasione di crescita. Avere successo in questo campo, però, è sempre più difficile a causa della forte concorrenza. La collaborazione tra piccole e medie imprese e grandi piattaforme online consente alle aziende di dimensioni ridotte e poco avvezze a questo canale di vendita di sfruttare architetture di business rodate per esporre sulle vetrine globali i propri prodotti.
Non solo, un altro segnale positivo arriva pure sul piano ambientale. Amazon ha rinnovato il suo impegno alla sostenibilità: in linea con il Climate Pledge, di cui è firmataria insieme ad altre 30 grosse società operanti a livello mondiale che si impegnano a raggiungere zero emissioni di CO2 entro il 2040, le due nuove strutture saranno assolutamente sostenibili, alimentate attraverso pannelli solari e sistemi ad alto risparmio energetico. Il tutto garantirà una dotazione di circa 720 kilowatt al sito modenese e di 1000 a quello di Novara. Inoltre, l’utilizzo e la manutenzione dell’immobile saranno affidati a un sistema di gestione intelligente mentre, per promuovere la mobilità sostenibile, i parcheggi saranno dotati di colonnine di ricarica per le auto elettriche e verranno realizzate nuove piste ciclabili per incrementare i percorsi cittadini e incentivare il sistema di trasporto tramite biciclette. Infine, l’attenzione è rivolta anche a preservare l’equilibrio e la biodiversità del territorio attraverso una riqualificazione delle aree verdi e delle aree boschive.
Parliamo, insomma, di un progetto a 360°, dove sono molteplici gli effetti positivi, diretti e indiretti, di natura economica e non solo.