Telemedicina e digitalizzazione dei servizi sanitari. Quali sinergie per una svolta necessaria


Policy Brief
I-Com
Telemedicina
Credit: Mohamed Assan from Pixabay

A sei anni dall’approvazione delle ultime linee d’indirizzo nazionale sulla telemedicina, sulle quali era stata sancita l’intesa in Conferenza Stato Regioni nel febbraio 2014, vediamo finalmente entrare la telemedicina nel Servizio Sanitario Nazionale. Almeno sulla carta, le linee guida nazionali per la telemedicina, approvate alla fine di dicembre 2020, rappresentano una decisione importante per il nostro paese, fornendo alla telemedicina un riconoscimento a sé all’interno delle prestazioni sanitarie. Con le nuove linee guida viene stabilito un insieme di requisiti piuttosto impegnativi che richiedono un approccio sistemico e la definizione di processi ben strutturati. Per calare la telemedicina nel contesto clinico e assistenziale è ancora necessario lavorare per ottenere un maggiore livello di integrazione tecnica, organizzativa e professionale. In questo contesto risulta di centrale importanza la capacità di raccolta e condivisione dei dati sanitari. Nei paragrafi che seguono vedremo come l’epidemia da Covid-19 abbia dato una spinta importante alla digitalizzazione dei servizi sanitari in Italia, portando ad investire rapidamente per una risposta in chiave emergenziale.

Anche il Fascicolo Sanitario Elettronico, strumento importante di abilitazione ai servizi di telemedicina, è stato oggetto di interventi semplificativi e rafforzativi. Ciononostante nella sua reale implementazione restano molte differenze tra le regioni italiane, ed in generale lo strumento così come costruito stenta ancora ad essere utilizzabile per fini collettivi. Le nuove linee guida sulla telemedicina possono rappresentare un primo passo per mettere a sistema le buone pratiche sino ad oggi attivate nelle regioni italiane, e costruire così una risposta di lungo periodo per il sistema.

Nel Policy Brief curato da I-Com si analizzano puntualmente le linee guida approvate e le risorse destinate alla digitalizzazione dei servizi sanitari. Le risorse in particolare fanno riferimento in parte al punto 1 (digitalizzazione) e in parte al 6 (salute) del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU e guidata da obiettivi di policy e interventi connessi a tre assi strategici: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, e inclusione sociale.

 

 

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