Si è tenuto lo scorso 2 febbraio l’evento di lancio del nuovo programma Horizon Europe, il fondo Ue destinato alla ricerca e all’innovazione che contribuirà con ben 95 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.
L’evento ha riunito relatori provenienti da tutta Europa: ricercatori, manager e funzionari politici e governativi hanno contribuito a dare vita a un confronto strutturato sulla futura implementazione di Horizon Europe, in parallelo ai programmi nazionali di recupero e resilienza nell’ambito del programma Next Generation Eu.
L’accordo politico su Horizon Europe era stato raggiunto lo scorso dicembre con un aumento del 30% delle risorse dedicate al settore della ricerca e dell’innovazione rispetto al programma precedente. Si tratta di uno dei programmi più significativi del settore.
L’iniziativa punta a supportare l’Unione europea nella doppia transizione verde e digitale, combina le priorità a esse associate con una base solida nel settore della ricerca e stimola un effettivo aumento degli investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo. E’ inoltre in linea con l’obiettivo della Commissione europea di far aumentare al 3% gli investimenti pubblici e privati sul Prodotto interno lordo entro il 2030.
Horizon Europe si fonderà su tre pilastri principali: il primo sarà dedicato all’eccellenza scientifica, il secondo alle sfide globali e alla competitività industriale europea e, infine, il terzo a un’Europa innovativa e inclusiva.
Innanzitutto il programma si prefigge l’obiettivo di sostenere l’eccellenza scientifica dell’Unione, tanto in termini di risorse umane quanto in termini di creazione di nuove infrastrutture. In questo contesto, il Consiglio europeo della ricerca (CER) ricoprirà un ruolo chiave nelle attività di coordinamento a livello sovranazionale.
Per quanto riguarda il secondo pilastro, il focus principale è posto sulla centralità dell’industria europea e della sua competitività per affrontare le nuove sfide a livello globale. Per realizzare ciò, sono stati individuati sei diversi cluster di riferimento all’interno dei quali promuovere le attività di ricerca e sviluppo: uno sulla salute, uno sulla cultura e un altro sulla sicurezza civile. Poi ancora, digitale, industria e spazio, uno tutto dedicato al clima, energia e mobilità e infine un ultimo cluster sui prodotti alimentari, la bioeconomia, le risorse naturali, l’agricoltura e l’ambiente.
Infine, il terzo pilastro mira alla realizzazione di un’Europa realmente innovativa, che promuova la creazione di nuovi mercati accessibili per le piccole e medie imprese, stimoli un’innovazione etica, responsabile e sostenibile. Tre attori giocheranno un ruolo chiave in tal senso: il Consiglio europeo per l’innovazione, gli ecosistemi europei per l’innovazione e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia. L’obiettivo è quello di creare una cornice omogenea e accessibile, che riunisca ricerca, istruzione e imprese attorno a un obiettivo comune per favorire l’innovazione su scala europea.
“Dobbiamo cogliere questa opportunità per fare di Horizon Europe un catalizzatore di sinergie per investimenti nazionali pubblici e privati e sfruttare le risorse per affrontare le sfide della transizione verde e digitale“, ha twittato il commissario per l’Innovazione, Ricerca, Cultura, Istruzione e Giovani, Mariya Gabriel.
Tuttavia, non sono mancate critiche rivolte soprattutto alle tempistiche per l’effettivo accesso ai fondi. Un primo programma di lavoro e il lancio delle call for proposals non sono attesi prima di aprile. L’attuazione del programma Horizon Europe sarà coordinata dalla direzione generale della Ricerca (DG RTD) della Commissione europea e sarà uno dei dossier fondamentali per la presidenza portoghese iniziata a gennaio.