Lo shopping online continua la sua ascesa in tutta l’Unione europea. Complici, naturalmente, le limitazioni agli spostamenti e le altre restrizioni anti-Covid che hanno costituito e tutt’ora costituiscono un incredibile fattore di traino per l’e-commerce.
Sebbene già prima dello scorso anno gli acquisti online in Europa mostrassero un trend positivo con il 68% degli utenti Internet che aveva ordinato o acquistato beni e servizi mediante il web (in aumento di 6 punti percentuali rispetto al 2015 in cui erano pari al 62%), la pandemia ha di fatto impresso una forte accelerazione alle vendite online.
Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel 2020 il 72% dei cittadini europei che utilizzano Internet ha effettuato acquisti online, in aumento dunque di ben 4 punti percentuali rispetto al dato registrato nel 2019. E addirittura di 10 punti percentuali rispetto a cinque anni fa.
Guardando i dati dei singoli Paesi, emerge che il fenomeno dell’e-commerce è stato particolarmente significativo nel Nord Europa, con più di 8 utenti Internet su 10 nei Paesi Bassi (91%), Danimarca (90%), Germania (87%), Svezia (86%) e Irlanda (81%) che hanno acquistato o ordinato beni o servizi online nel 2020. Al contrario stenta a decollare nei Paesi dell’Est Europa, specie in Romania e Bulgaria, dove meno del 50% degli utenti ha fatto shopping tramite i canali digitali durante lo scorso anno. Un dato, questo, che deve tener conto però della crescita registrata in alcuni Stati negli ultimi cinque anni: l’utilizzo dell’e-commerce è cresciuto del 27% in Romania, del 25 in Repubblica Ceca e Croazia e del 23 in Ungheria.
Tra i prodotti maggiormente acquistati online rientrano quelli appartenenti alla categoria abbigliamento (incluso quello sportivo), scarpe e accessori, ordinati dal 64% degli eShopper europei. Seguono film o serie acquistate su piattaforme di streaming o in download (32%), consegne da ristoranti, catene di fast food e servizi di catering (29%). Ma anche mobili, accessori per la casa o prodotti per il giardinaggio (28%), cosmetici, bellezza o prodotti per il benessere (27%), libri stampati, riviste o giornali (27%), computer, tablet, telefoni cellulari o loro accessori (26%) e musica come servizio di streaming o download (26%).