La strategia farmaceutica Ue e l’assetto della governance in Italia


Policy Brief
I-Com

La strategia farmaceutica presentata dalla Commissione europea il 25 novembre 2020 è ambiziosa e allo stesso tempo fonda le proprie radici su un assunto semplice: garantire a tutti i cittadini l’accesso universale a medicinali sicuri ed economicamente accessibili per il trattamento e la prevenzione delle malattie e per soddisfare, dunque, i bisogni di cura è un principio chiave su cui si fonda l’Unione europea.

La pandemia causata dal virus SARS-CoV-2 ha tuttavia chiaramente dimostrato le debolezze del sistema e spinto sull’acceleratore delle riforme, richiedendo una maggiore compattezza e unità di intenti che la strategia mira a sistematizzare, coinvolgendo il pubblico e i portatori di interesse a partire dalla prima iniziativa faro di revisione della legislazione farmaceutica generale. L’esigenza più sentita è senza dubbio quella di rinnovare il modo in cui l’Unione fornisce i medicinali alla sua popolazione, evidenziando l’importanza di stabilire le condizioni e i mezzi per produrre medicinali al suo interno, garantendone l’accessibilità, la sostenibilità e la sicurezza, al fine di assicurare ai cittadini e agli ospedali la disponibilità di cure essenziali in ogni circostanza, anche in tempi di crisi. Riportare la produzione delle materie prime farmaceutiche in Europa è uno dei punti cardine di questa strategia, così come la necessità di incrementare l’innovazione nelle aree dei bisogni insoddisfatti. Il raggiungimento di questi obiettivi non può prescindere dal disegno di una politica sanitaria integrata con strumenti di politica industriale.

Le varie iniziative proposte dalla strategia avranno un impatto anche sulla governance italiana del farmaco. Nel corso dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, le aziende farmaceutiche operanti in Italia hanno dato prova di un aiuto concreto al Servizio sanitario nazionale, in difficoltà. Nonostante abbia mostrato la sua solidità, il settore farmaceutico italiano necessita di cambiamenti strutturali, organizzativi e strategici e soprattutto deve essere guidato da un cambio di visione, in cui il farmaco non sia più valutato come una voce di costo, oggetto di interventi di contenimento della spesa dal lato dell’offerta, bensì come uno strumento di salute, di sviluppo economico e di politica industriale, capace di rilanciare il nostro sistema sanitario, se realmente integrato nella governance del SSN. Per facilitare l’accesso ai medicinali per i pazienti, mettere in circolo nuovi strumenti di investimento e valorizzare l’innovazione. Anche nei processi.

Il Policy Brief curato da I-Com (qui l’altro dedicato alla telemedicina) esamina e analizza puntualmente le iniziative contenute nella strategia europea dedicando un approfondimento a quanto messo a punto e sperimentato e a livello nazionale in questo ultimo anno e sottolineando le opportunità che l’Italia può e deve sfruttare sulla scia di una riapertura della discussione sulla legislazione a livello europeo. Non solo per affrontare le emergenze sanitarie di oggi e domani, ma per rispondere equamente alla domanda di salute del prossimo futuro e dare valore all’innovazione in un ottica di sostenibilità e collaborazione.

 

Public Affairs e Comunicazione dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma, ha lavorato come redattrice per l’agenzia Axia curando approfondimenti e articoli per i mensili Technet ed Atlante su temi di sviluppo sostenibile, responsabilità sociale d’impresa, finanza etica, terzo settore e nuove tecnologie.

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