Si è svolto lo scorso 9 aprile il convegno online “#Women20 per un nuovo umanesimo. Analisi e proposte per il rilancio del Paese verso una nuova economia”, organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) in collaborazione con le Donne Imprenditrici di Fipe, Le Contemporanee, Half of It – Donne per la salvezza, Regeneration Y-outh e l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali. L’iniziativa è stata patrocinata dal Women20, l’engagement group del G20 dedicato all’uguaglianza di genere.
Qui il video della diretta streaming dell’evento:
Dopo l’introduzione di Linda Laura Sabbadini, chair Women20, l’iniziativa è proseguita con la Tavola rotonda alla quale hanno preso parte: la referente nazionale UCID Donne Stefania Brancaccio, la sherpa Women20 Martina Rogato, il presidente UCID Nazionale Gian Luca Galletti, la ricercatrice dell’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali del Consiglio Nazionale delle Ricerche Loredana Cerbara, il presidente I-Com Stefano da Empoli, la professoressa di European economics della Luiss Guido Carli Veronica De Romanis, l’international partner del WBAF Global Women Leaders Committee Valentina Di Milla, la co-founder de Le Contemporanee e Half Of It – Donne per la Salvezza Valeria Manieri, il presidente del Gruppo Donne Imprenditrici della Federazione italiana pubblici esercizi Valentina Picca Bianchi e la founder di Re-generation Y-outh Giusy Sica. L’intervento conclusivo è stato affidato al ministro alle Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti. L’iniziativa è stata coordinata dalla referente del Coordinamento Donne Giovani UCID Simona Mulè e dal segretario generale dell’Istituto per la Competitività (I-Com) Andrea Picardi.
L’emergenza epidemiologica, come è noto, ha inferto un duro colpo a interi settori e categorie produttive. Tuttavia, le sue conseguenze non si sono manifestate in tutte le fasce della popolazione allo stesso modo. La storia si ripete e a pagare il prezzo più alto sono state ancora una volta proprio le donne, che subiscono quotidianamente un’ulteriore spinta alla loro marginalizzazione sia nell’economia, sia nella società. Il tasso di occupazione femminile in Italia, ad esempio, è uno dei più bassi d’Europa: già prima dello scoppio della pandemia si attestava intorno al 50% contro il 68 degli uomini. Un triste record tutto italiano confermato pure da una recente indagine condotta dall’Istat, secondo cui nel 2020 sono stati oltre 440.000 i posti di lavoro persi, di cui circa 312.000 erano occupati da donne.
Situazione che ha subito una forte accelerazione soprattutto verso la fine dell’anno quando, solo nel mese di dicembre, la percentuale di donne che aveva perso il lavoro ha toccato il 98% del totale. Ma ci sono molti altri aspetti da considerare: dal gap salariale alla bassissima rappresentanza femminile sia nel settore pubblico che privato, passando per le difficoltà nel raggiungimento del desiderato equilibrio tra vita professionale e privata. Sono numerosi, e rilevanti, i traguardi raggiunti negli ultimi anni, soprattutto a livello globale, ma è vero pure che c’è ancora molto da fare, soprattutto per non disperdere gli sforzi compiuti finora.