Uno spettro si aggira per l’Italia. La gestione delle frequenze nell’era del 5G


VideoTalk
I-Com

“Uno spettro si aggira per l’Italia. La gestione delle frequenze nell’era del 5G”. E’ questo il titolo del VideoTalk organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) che si è tenuto lunedì 26 aprile.

L’obiettivo dell’iniziativa è stato descrivere, alla luce degli sviluppi 5G e della forte accelerazione che la pandemia ha impresso alla domanda di connettività e servizi digitali, l’attuale modello di gestione dello spettro frequenziale, individuando i nodi ancora da sciogliere e i possibili sviluppi futuri.

Il massiccio ricorso ai servizi digitali, accelerato dalla crisi pandemica, si sta traducendo, inevitabilmente, in un forte incremento del traffico. I dati riportati nel primo Osservatorio 2021 sulle Comunicazioni Monitoraggio Covid-19 di AGCOM rileva nel corso del 2020 una crescita del traffico dati giornaliero del 49,5% nella rete fissa e del 56,1% in quella mobile rispetto al 2019. Corrispondentemente, il traffico unitario per linea broadband è stimato pari a 6,15 GB (+45,5% su base annua) mentre è di 0,26 GB per l’utenza mobile (+62,6%).

Se la pandemia ha impresso e continua a imprimere una forte accelerazione alla diffusione dei servizi digitali, l’ampia disponibilità di reti (fisse e mobili), tecnologie e device performanti, unita a una chiara, ordinata e lungimirante politica di gestione dello spettro, è condizione indispensabile per assicurare le necessarie certezze a quanti intendano investire nel nostro Paese e per offrire ad imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni l’opportunità di godere a pieno dei straordinari benefici connessi alla digitalizzazione.

L’iniziativa è stata aperta dal presidente dell’Istituto per la Competitività Stefano da Empoli seguita dalla presentazione di Lorenzo Principali, senior research fellow di I-Com.

Dopo la  relazione iniziale di Antonio Sassano (Fondazione Ugo Bordoni), si è tenuto il dibattito a cui hanno preso parte: Luigi Ardito (Qualcomm), Fabio Bassan (Università degli Studi di Roma Tre), Roberto Basso (Wind Tre), Riccardo Capecchi (già Segretario generale AGCOM), Alessandro Casagni (Huawei Technologies), Fabio Cintioli (UNINT – Università degli studi internazionali e Studio Cintioli & Associati), Eleonora Faina (Anitec-Assinform), Raffaele Giarda (Baker McKenzie), Marzia Minozzi (Asstel), Francesco Nonno (Open Fiber), Claudia Pollio (Linkem), Augusto Preta (ITMedia Consulting), Laura Rovizzi (Open Gate Italia), Pinar Serdengecti (Iliad), Alessandro Toscano (Università degli Studi di Roma Tre), Francesco Vatalaro (Università Tor Vergata), Alessandro Verrazzani (EOLO).

A seguire, per la risposta delle istituzioni sono intervenuti: Enza Bruno Bossio (deputata PD), Mirella Liuzzi (deputata M5S), Salvatore Margiotta (senatore PD), Mauro Martino (AGCOM), Federico Mollicone (deputato FdI), Andrea Pezzoli (AGCM), Federica Zanella, (deputata Lega).

Il dibattito è stato moderato dal direttore dell’area digitale I-Com, Silvia Compagnucci.

 

 

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