L’impatto del Covid-19 sul mercato del lavoro in Europa. I dati Eurostat


Articolo
Maria Rosaria Della Porta
mercato del lavoro

La recessione innescata dalla pandemia da Covid-19 con la relativa chiusura di molte attività economiche ha avuto e sta avendo pesanti conseguenze sul mercato del lavoro europeo, che dalla scorsa primavera si è trovato a dover fronteggiare la perdita di numerosi posti.

Nel quarto trimestre del 2020 le persone occupate erano 188,7 milioni, pari al 72,6% della popolazione totale dell’Unione europea di età compresa tra 20 e 64 anni, rispetto ai 191,4 milioni (73,2%) nello stesso periodo del 2019.

Sono, dunque, oltre 2,7 milioni i cittadini europei che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno e gli uomini, rispetto alle donne, sembrano essere la categoria più colpita dalla disoccupazione. Infatti, l’occupazione maschile è diminuita di 1,7 milioni di posti di lavoro dal quarto trimestre del 2019 al quarto trimestre del 2020, con un calo di 0,9 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 79,1% al 78,2%), mentre l’occupazione femminile è diminuita di 1 milione di unità, pari a un taglio di 0,4 punti percentuali del tasso di occupazione (dal 67,4% al 67,0%). Un dato che ovviamente sconta anche la diversa situazione di partenza nella quale ci sono molti più uomini che donne ad avere un impiego fisso.

I dati sono riportati da Eurostat, che ha, recentemente, confrontato gli occupati dei 27 Stati membri dell’Ue nel quarto trimestre 2020 con quelli del quarto trimestre dell’anno precedente e analizzato l’andamento dei contratti di lavoro a tempo determinato, che hanno rappresentato il 10,6% dell’occupazione totale europea nell’ultimo trimestre del 2020 rispetto all’11,7% del quarto trimestre del 2019.

La crisi occupazionale ha dunque colpito indistintamente il mercato del lavoro di tutti gli Stati membri, che hanno riportato una diminuzione dei loro tassi di occupazione tra il quarto trimestre del 2019 e il quarto trimestre del 2020, con un calo di oltre 2 punti percentuali registrato in Spagna, Estonia e Lituania.

In Italia il tasso di occupazione è passato dal 68,3% del 2019 al 62,9% del 2020, calando complessivamente di 0,9 punti percentuali rispetto a una media europea di 0,6 punti percentuali. Inoltre, anche nel nostro Paese, in cui già prima della pandemia i tassi di occupazione si attestavano al di sotto della media europea, la perdita di posti di lavoro è stata più accentuata tra gli uomini che hanno riportato una riduzione di 1,1 p.p. rispetto a un calo di 0,7 p.p. del tasso di occupazione delle donne.

Solo in Polonia, Lussemburgo, Malta e Grecia si è potuto, invece, osservare un aumento dei posti di lavoro.

Research Fellow dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Laureata in Economia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con una tesi in Finanza Aziendale Internazionale. Successivamente ha conseguito un master di II livello in “Concorrenza, economia della regolamentazione e della valutazione”, presso la medesima università.

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