“#RestartPuglia. Sfide e priorità per il rilancio dell’economia regionale“.È questo il titolo del Policy Brief curato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e presentato in occasione della tappa in Puglia dell’Osservatorio dell’istituto sulle relazioni tra territori e imprese.
L’attuale fase vede una forte ripresa dell’attività economica in Puglia, dopo la crisi dovuta alla pandemia Covid-19. Da un sondaggio Banca d’Italia emerge che la crescita del fatturato nei primi nove mesi del 2021 (rispetto allo stesso periodo del 2020) è trasversale alle imprese di tutti i maggiori comparti e prevalente in ogni classe dimensionale, soprattutto tra le aziende con più di 100 addetti. Nello specifico, il 61% del campione della Banca d’Italia riporta un aumento del fatturato nel periodo considerato e il saldo tra la quota di imprese con fatturato in aumento e quelle in calo è positivo di 49 punti percentuali.
In parallelo, anche gli investimenti segnalano un trend di crescita. Il 56% delle imprese ha incrementato la propria accumulazione di capitale, come previsto nei piani formulati a inizio anno, e significativa è anche la percentuale di aziende che nell’anno hanno effettuato investimenti in misura maggiore da quanto inizialmente previsto. Le attese, inoltre, testimoniano una prosecuzione della tendenza di crescita di fatturato e investimenti.
Tuttavia, le cose non vanno così bene sotto il profilo del numero di start-up innovative presenti nella regione. Sono 1.679 quelle residenti in Puglia, il 5% del totale nazionale che a novembre 2021 si attestava a 13.970. Si tratta di una percentuale che fa posizionare la Puglia al settimo posto nel nostro Paese e al quindicesimo, invece, se rapportiamo il numero delle piccole imprese innovative a quello degli abitanti: sotto questo profilo la regione ne ospita 172 ogni milione di persone, 200 in meno rispetto alla Lombardia, che è prima in classifica, e comunque al di sotto della media nazionale (234).
Se si guarda alle province, a guidare la graduatoria sono Bari e Lecce con 272 e 212 start-up innovative per milione di abitanti, seguite a grande distanza e con punteggi molto al di sotto della media nazionale da Brindisi (115), Taranto (95), Foggia (93) e Barletta-Andria-Trani (73). Tuttavia, di queste solo 3 sono attive in ambito energetico, poco meno del 2% delle 143 presenti in Italia. Nello specifico, operano esclusivamente in due settori: nella fornitura di energia elettrica e gas (1) e nella raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (2).