“Prevenzione e gestione del paziente oncologico. Il non melanoma skin cancer“. È questo il titolo della tavola rotonda organizzata lo scorso 24 marzo dall’Istituto per la Competitività (I-Com) in collaborazione con Sanofi.
I tumori della pelle rappresentano la più comune forma di neoplasia nei Paesi occidentali. Queste patologie sono spesso inizialmente asintomatiche e, se diagnosticate precocemente, in buona parte dei casi risultano guaribili. Questi tumori si distinguono in alcuni sottogruppi o istotipi. Solo il 3% dei casi è rappresentato dai melanomi maligni (MM), mentre nella maggior parte dei casi si tratta di non-melanomi (NMSC), che si distinguono a loro volta tra carcinomi a cellule basali (BCC, anche detti basocellulari) e carcinomi a cellule squamose (CSCC, anche noti come spinocellulari o squamocellulari) ed altre forme tumorali più rare. I primi rappresentano il 70% delle diagnosi di non-melanomi, i CSCC invece il 20%. Il carcinoma a cellule basali, nonostante la maggiore incidenza, mostra raramente un andamento metastatizzante ed ha esiti generalmente favorevoli per il paziente. Al contrario, il carcinoma a cellule squamose presenta una prognosi meno favorevole e maggiore rischio di recidive e metastasi.
L’incidenza di queste due tipologie di tumori non-melanomatosi (BCC e CSCC) è in continua crescita. Ogni anno colpiscono tra i 2 e i 3 milioni di persone nel mondo. A partire dal 1960 si è registrato un aumento di incidenza compreso tra il 3% e l ’8% annuo. L’incidenza del solo carcinoma basocellulare (BCC) è aumentata del 10% all’anno, arrivando ad una prevalenza paragonabile a quella della somma delle altre tipologie di tumore2. In Italia, la bassa aggressività della maggior parte di questi ultimi tumori, unita alla diagnosi temporalmente distante dall’insorgenza e spesso effettuata ambulatorialmente e al di fuori del SSN, hanno determinato in molte realtà una sotto-registrazione, con forti oscillazioni dei tassi di incidenza per regione.
Per questi motivi i carcinomi della pelle non sono solitamente inclusi nel calcolo degli indicatori di incidenza, sopravvivenza e prevalenza pubblicati periodicamente dai Registri Tumori. Di fatto non esistono dati nazionali unificati. Ciononostante, si stima che in Italia ogni anno vengano diagnosticati circa 20.000 nuovi casi di carcinoma cutaneo a cellule squamose, mentre per il carcinoma basocellulare e il melanoma, si osservano ogni anno circa 64.000 e 13.700 nuovi casi, rispettivamente.
A differenza del melanoma maligno che presenta una mortalità pari al 2,3% dei casi in un anno, il CSCC è caratterizzato da un tasso di mortalità inferiore ma anche da un’incidenza notevolmente superiore. La metastasi dei carcinomi squamocellulari si verifica nel 5% dei casi e comporta una prognosi particolarmente sfavorevole. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni va dal 25% al 35%e quello a 10 anni è inferiore al 10%5. La metastasi è responsabile di una mortalità annua che è a volte simile a quella del melanoma.