“Prevenzione e gestione del paziente oncologico” è il tema del progetto che l’Istituto per la Competitività (I-Com), che da anni si occupa di dimostrare come l’accesso equo e precoce alle cure sia fondamento di equità sociale e di crescita comune, ha realizzato negli scorsi mesi in collaborazione con Sanofi per sollevare l’attenzione sul tema ed offrire alcune proposte di policy a beneficio dei diversi livelli istituzionali.
L’iniziativa si è articolata in un ciclo di tre incontri dedicati in particolare a tre patologie oncologiche: carcinoma cutaneo, carcinoma polmonare e carcinoma mammario. A corollario di questi è stato redatto un policy brief, che per ciascuna delle patologie, propone un’analisi delle caratteristiche principali, dei dati epidemiologici e dei principali fattori di rischio, fornendo un focus sul ruolo centrale degli strumenti per la prevenzione, diagnosi, cura e gestione integrata del paziente. Il fine ultimo è quello di individuare, per ciascuna patologia, i traguardi già raggiunti e le criticità ancora da superare per evidenziare ed indirizzare le priorità di intervento ai diversi livelli di governo del sistema sanitario nazionale (centrale, regionale, territoriale).
Alla base del progetto il fatto che la pandemia abbia evidenziato, tra l’altro, l’estrema importanza di supportare, tutelare e garantire il pieno funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale svelandone allo stesso tempo i deficit strutturali. Il grado di disuguaglianza nell’accesso a prevenzione, assistenza e cure ha raggiunto livelli tali da richiedere interventi immediati ma con un orizzonte di lungo periodo, soprattutto a causa dell’impatto che l’emergenza sanitaria ha avuto sullo stato di salute della popolazione, in particolare proprio delle fasce più fragili: pazienti cronici ed oncologici. Gli effetti sono stati diretti ed indiretti e la forte contrazione nell’accesso a diagnosi e cure registrate in questo periodo rischia di avere conseguenze anche nei prossimi anni. In questo quadro, l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stata accolta come una opportunità concreta di rilancio per il SSN.
In questo quadro, dobbiamo essere consapevoli che, secondo stime accreditate, entro il 2035 il numero di decessi dovuto alle patologie neoplastiche aumenterà di oltre il 24%, portando il cancro ad essere la prima causa di morte nell’Unione europea, con anche un rilevante impatto economico della malattia. Per questo l’UE si è voluta dotare di un Piano europeo di lotta contro il cancro, approvato nel febbraio 2021, come strumento di politica sanitaria volto a far fronte all’intero decorso della malattia. Al suo interno un’attenzione particolare viene data all’individuazione precoce della patologia e viene proposto un nuovo programma di screening dei tumori sostenuto dall’UE per aiutare gli Stati membri. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, oltre il 40% dei casi di cancro è prevenibile e, in questi casi, la mortalità può essere ridotta soprattutto grazie alla diagnostica precoce ed avanzata e all’accesso tempestivo a trattamenti mirati e personalizzati in un’ottica di medicina di precisione.
In Italia è il Piano oncologico nazionale 2022-2027 a dover recepire proprio le indicazioni del Piano europeo contro il cancro e al suo interno un ruolo centrale ricopriranno proprio le linee strategiche per la prevenzione e la promozione della salute, per contrastare i principali fattori di rischio alla base delle malattie croniche attraverso un approccio che promuova interventi lungo tutto il ciclo di vita dell’individuo (life course approach).