Settimana finale prima dello stop natalizio che vede le istituzioni già in parziale riposo con le attività delle Commissioni Parlamentari che riprenderanno il 9 gennaio. Non si fermano tuttavia i lavori del Consiglio dell’UE in particolare del Consiglio TELCO (configurazione energia), che si concentrerà sulla riduzione delle emissioni di metano, sul piano RePowerEU e sul monitorare lo stato di avanzamento del pacchetto gas.
ENERGIA
Lunedì 19 dicembre 2022. Si riunirà a Bruxelles il Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia (Energia). In primo luogo, i ministri dell’energia dell’UE cercheranno un ampio consenso sul piano per ridurre le emissioni di metano nell’industria energetica. La legislazione proposta, parte del pacchetto “Fit for 55”, obbligherebbe le industrie del petrolio, del gas e del carbone a misurare, registrare e verificare (MRV) le emissioni di metano. Proporrebbe restrizioni rigorose per l’individuazione e la riparazione delle perdite di metano, oltre a limitare lo sfiato e il flaring. La proposta comprende le emissioni dirette di metano delle industrie del petrolio, del gas e del carbone, nonché il biometano dopo la sua immissione nella rete del gas. Successivamente, il Consiglio si adopererà per adottare un approccio generale sulla proposta di direttiva REPowerEU, che modificherebbe la legislazione europea in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica e rendimento energetico degli edifici. Infine, la presidenza fornirà un aggiornamento sullo stato di avanzamento del pacchetto gas, che comprende una proposta di direttiva e una proposta di regolamento sulle norme uniformi del mercato interno per i gas rinnovabili e naturali, nonché per l’idrogeno.
ALTRI APPUNTAMENTI
Martedì 20 dicembre 2022. I ministri dell’ambiente dell’UE si riuniranno per discutere una proposta di legge sul ripristino naturale all’interno del Consiglio Ambiente a Bruxelles.
Al centro dell’agenda il recupero degli habitat europei, l’80% dei quali è in cattive condizioni. Il piano stabilirebbe obiettivi e requisiti giuridicamente vincolanti per il ripristino della natura in ciascuno degli habitat specificati, che vanno dalle foreste e dai terreni agricoli agli ecosistemi marini, d’acqua dolce e urbani. Entro il 2030, le iniziative previste dovrebbero coprire almeno il 20% dei territori terrestri e marini dell’UE e tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino entro il 2050.
Per raggiungere gli obiettivi specifici degli ecosistemi, gli Stati membri dovranno attuare iniziative di ripristino efficaci e basate sulle aree, oltre a prepararsi in anticipo con la stesura di piani di ripristino nazionali.