“QUALE RUOLO DEL GAS NATURALE NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA. Tra sicurezza degli approvvigionamenti ed equilibri geopolitici”. Questo il titolo della tavola rotonda organizzata dall’Istituto per la Competitività (I-Com) il 1 giugno 2023.
L’evento “QUALE RUOLO DEL GAS NATURALE NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA. Tra sicurezza degli approvvigionamenti ed equilibri geopolitici”, a porte chiuse, ha rappresentato l’occasione per confrontarsi con alcuni dei principali esperti e protagonisti del settore sul ruolo che il gas naturale avrà nell’attuazione della transizione ecologica e sulla sfida italiana ed europea per la sicurezza degli approvvigionamenti.
Il sistema italiano gas (gasdotti, terminali di rigassificazione, produzione nazionale e stoccaggi) ha attraversato negli ultimi Ventanni diverse situazioni critiche, crisi e vere e proprie emergenze, tanto che potrebbe essere paragonato ad un atleta ormai ben allenato ad affrontare prove difficili e dunque probabilmente in grado di affrontare un’altra alquanto ostica: la transizione ecologica.
Una “preparazione atletica” che parte da lontano, l’Italia, infatti, è uno dei Paesi industrializzati con la maggiore dipendenza dall’import energetico perché dispone di scarse risorse di combustibili fossili (petrolio, gas e carbone) che, come del resto accade nel resto del mondo, hanno ancora un ruolo fondamentale per garantire quella disponibilità di energia essenziale per il funzionamento della società moderna in tutti i suoi aspetti: dalle attività produttive alla vita quotidiana delle famiglie, dallo spostamento di merci e persone al funzionamento dei servizi pubblici.
L’elevata dipendenza dall’import di energia non rinnovabile è una tradizione di lunga data per l’Italia, sia a livello aggregato che per le singole fonti.
Negli ultimi trent’anni, l’impiego di carbone e lignite ha sempre avuto un peso ridotto e basato quasi totalmente sulle importazioni, sempre trascurabile infatti è stata la produzione italiana. Il petrolio invece è stato a lungo la fonte dominante, ma l’apporto della produzione nazionale è sempre stato modesto e solo recentemente ha raggiunto il 10% della domanda, non tanto per l’incremento della produzione quanto per la riduzione dei consumi. Caratteristica, infine, la dipendenza dall’estero per il gas naturale, ridotta fino al 60% nei primi anni ’90 del secolo scorso, grazie all’aumento della produzione interna (v. infra), ma poi, per il combinarsi di crescita dei consumi e della contrazione della produzione nazionale, la dipendenza è arrivata a superare il 95% dei consumi.
L’incontro è stato aperto dai saluti del presidente I-Com Stefano da Empoli e introdotto e moderato dal direttore dell’Area Sostenibiltà dell’Istituto Antonio Sileo.
Dopo il keynote speech del Presidente di Enea Gilberto Dialuce sono intervenuti: Simona Benedettini (Consulente), Stefano Brogelli(Axpo Italia), Marta Bucci (Proxigas), Alessio Cipullo (Elettricità Futura), Valentina Garruto (Eni), Fabrizio Iaccarino (Enel Italia), Flavio Merigo (Assogasmetano), Simone Nisi (Edison), Filippo Reggiannini (Gruppo Hera), Giampaolo Russo (Assogas), Leonardo Santi (E.ON Italia), Davide Sempio (TAP) e Mattia Sica (Utilitalia).
Successivamente il panel istituzionale ha raccolto gli interventi: Alberto Biancardi (GSE), Andrea De Priamo (Senato della Repubblica), Michele Fina (Senato della Repubblica), Silvia Fregolent (Senato della Repubblica).
Ha concluso l’iniziativa il Direttore generale Direzione infrastrutture e sicurezza del MASE Marilena Barbaro.