“L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA SULLE COMPETENZE DIGITALI E IL RUOLO DEL PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO”, questo il titolo del policy brief redatto da I-Com.

La trasformazione digitale in atto, alla quale la pandemia ha impresso una fortissima accelerazione, dimostra quanto sia diventato indispensabile, per essere parte attiva della comunità, possedere un certo livello di competenze digitali sia nella vita privata che in quella lavorativa. Si tratta di una consapevolezza ben radicata anche nella sensibilità delle istituzioni europee, che hanno sostenuto interventi nazionali mediante orientamenti e raccomandazioni, favorendo le reti di cooperazione e finanziando interventi inerenti al tema.

  • A partire dal 2015, la Commissione ha annunciato la sua intenzione di affrontare le questioni relative a competenze e abilità digitali come uno dei principali aspetti della strategia per il mercato unico digitale. Da allora, si è osservato un continuo aumento dell’attenzione dedicata al tema, con costanti iniziative e programmi volti alla formazione e al potenziamento delle competenze digitali.
  • Nonostante un aumento registrato negli ultimi anni, il numero degli studenti che scelgono percorsi specialistici in campo ICT e nelle materie STEM in generale, rimane relativamente ridotto. Questo si traduce in una mancanza di professionisti del settore, con conseguenti squilibri tra domanda e offerta di laureati.
  • Nonostante i progressi nell’utilizzo di internet, al momento non si registra alcun miglioramento nella capacità digitale dei cittadini. La carenza di competenze digitali non solo riguarda solo quelle specialistiche e avanzate ma anche quelle fondamentali.
  • Il censimento permanente delle istituzioni pubbliche condotto dall’Istat nel 2020 ha confermato la forte necessità di investimenti per la creazione di squadre di specialisti che affiancheranno le PA nella migrazione al cloud. Analizzando i dati emerge infatti come questo sia uno dei principali ostacoli alla digitalizzazione della PA.

 

Policy brief