“QUALE RUOLO DEL GAS NATURALE NELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA”, questo il titolo del Policy brief redatto dall’Istituto per la Competitività (I-Com).
La grave crisi nei rapporti con la Russia ha rivelato la fragilità dei non pochi Paesi che dipendono troppo da un fornitore per i loro fabbisogni di gas naturale. L’Italia, forte di una adeguata e crescente capacità di stoccaggio e dell’esperienze maturate nelle precedenti crisi gas, ha superato egregiamente l’inverno. L’elevata dipendenza italiana dalle importazioni di energia è questione di lunga data, aggravata nel gas dal prematuro disinteresse per le produzioni nazionali. L’ultima crisi ha portato ad un apprezzabile sforzo in materia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e riduzione dei consumi. È chiaro tuttavia che, nonostante le flessioni, il gas naturale resti fondamentale in tutti i settori con una sostituibilità tutt’altro che facile e dunque con un’importanza strategica per il nostro Paese. Del resto, gli incredibili prezzi visti a fine 2021 e nel 2022 e la messe di interventi emergenziali che sono inevitabilmente seguiti hanno riportato in auge il trilemma energetico, negli ultimi anni piuttosto trascurato in particolare riguardo al vertice della “sicurezza economica”.
- Se con il Green Deal nel 2019 la priorità era sviluppare rapidamente le rinnovabili, oggi è necessario concentrarci anche sull’“approvvigionamento” delle rinnovabili. Come facciamo ad avere una capacità industriale sufficiente? Come ci assicuriamo l’accesso alla tecnologia e, ancora di più, ai materiali primi critici?
- Negli ultimi venti anni il divario tra offerta e domanda elettrica è stato in gran parte colmato con nuove centrali a ciclo combinato a gas naturale, caratterizzate da basso costo unitario di investimento, dimensioni contenute e ridotti tempi di realizzazione.
- Il peso dell’uso del gas naturale per la generazione elettrica è diventato quanto mai rilevante, superando e distaccando nettamente i consumi della grande industria, che per contro, ha ridotto significativamente i propri consumi negli anni ’10 attestandosi intorno al 15% dei prelievi totali anche negli ultimi anni.
- Per garantire la continuità di fornitura fisica occorre che vi sia sempre la capacità di immettere in rete una quantità di gas naturale che soddisfi la domanda in una prospettiva di breve, medio e lungo termine. I problemi da affrontare e gli strumenti a disposizione variano al variare dell’arco temporale considerato.
- L’Italia è andata oltre gli impegni dell’Unione Europea, anticipando al 2025 rispetto al 2027, l’abbandono del gas russo. Per mitigare la dipendenza dallo storico fornitore sono stati approntati e pianificati numerosi interventi: dalla diversificazione degli importatori, all’incremento della produzione di energia elettrica rinnovabile, alla maggior promozione del biometano e delle politiche di efficienza e risparmio.