I trasporti sono uno zoccolo duro in termini di consumi energetici ed emissioni. Anche considerando tutti i paesi europei a livello aggregato, il settore nell’Ue ha oggi un impatto ambientale complessivo superiore a quello del 1990, sebbene inferiore a quello degli anni 2000. A inquinare di più è la mobilità su strada, che nel 2020 è stata responsabile del 77% dei gas serra rilasciati dall’intero comparto in Europa. Ci sono una notizia buona e una cattiva: il trasporto stradale sta gradualmente riducendo il suo impatto ambientale, ma l’aumento dell’aviazione internazionale e del trasporto marittimo, per i quali le emissioni di gas serra sono in costante aumento dagli anni novanta, hanno reso impossibile ai veicoli stradali più efficienti di compensare le emissioni aggiuntive di aerei e navi. Di conseguenza, dovrà essere il trasporto stradale, con l’apporto delle auto elettriche, a trainare la decarbonizzazione del settore dei trasporti nel suo insieme.
Sostanziali progressi in questa direzione si sono già compiuti, data la progressiva diminuzione delle emissioni medie allo scarico del parco veicoli circolante, grazie all’innovazione tecnologica che ha permesso un progressivo efficientamento dei motori termici. Nonostante ciò, le prestazioni nazionali del parco veicolare di ciascuno Stato Membro rivelano una netta disomogeneità in termini di emissioni medie allo scarico: tutte le economie avanzate dell’Europa centrale e settentrionale presentano bassi livelli, mentre Spagna e Italia sono tra i Paesi che emettono di più. Tali risultati sono chiaramente correlati alla penetrazione dei veicoli che hanno zero o basse emissioni nel parco auto nazionale.
Il grande vantaggio delle auto elettriche in questo campo sono chiaramente le zero emissioni di gas serra e di inquinanti allo scarico mentre, anche al netto di miglioramenti di efficienza e nella diminuzione delle emissioni, un’auto con motore termico alimentata a benzina, diesel, gpl o metano avrà sempre emissioni allo scarico positive e diverse da zero. Tuttavia, per confrontare l’impatto ambientale di un tipo di auto piuttosto che un altro, un mero confronto fra emissioni allo scarico dei veicoli non è sufficiente.
È infatti fondamentale, nel determinare il bilancio ambientale di un’auto, considerare l’energia consumata e le relative emissioni (sia di gas serra che di inquinanti nocivi per l’uomo) associate all’intero ciclo di vita del veicolo. La valutazione deve dunque partire dalla produzione dell’auto, inserendo nell’equazione l’impatto ambientale dell’estrazione dei minerali necessari alla costruzione dei componenti, fino ad arrivare poi a valutare anche le emissioni dei processi per lo smaltimento degli stessi, e non solo il consumo associato al chilometraggio. Nel caso dei veicoli elettrici, un altro fattore determinante è il mix di fonti di generazione dell’elettricità con cui sarà alimentato il veicolo.
Gli studiosi Verma, Dwivedi e Verma (2022) in “Life cycle assessment of electric vehicles in comparison to combustion engine vehicles: A review” confrontano i risultati ottenuti da vari autori in termini di valutazione del ciclo di vita, life cycle assessment (LCA), dei veicoli elettrici e di quelli convenzionali alimentati a combustibili fossili, e l’analisi del costo del ciclo di vita (LCC) di entrambi i tipi di veicoli, poiché ogni nuova tecnologia comporta un costo aggiuntivo che deve essere valutato. Nell’articolo si considerano studi condotti in paesi con diversi mix energetici e differenti maturità tecnologiche. Vengono anche discussi alcuni dei software utilizzati per entrambi i tipi di analisi.
Sebbene nel campo della ricerca non vi siano mai risposte definitive e universalmente valide, l’analisi, apprezzabile per lo sforzo di raccoglimento di diversi studi, conclude che con l’adozione dei veicoli elettrici c’è una riduzione delle emissioni di gas serra, ma c’è anche un aumento del livello di tossicità per l’uomo a causa del maggior uso di metalli, sostanze chimiche ed energia per la produzione di propulsori e batterie ad alta tensione. In termini di decarbonizzazione e lotta al cambiamento climatico questo risultato è molto confortante, ma non è di certo roseo in termini di qualità dell’aria. Il regolatore europeo sembra comunque aver già preso la direzione del full-electric, coerentemente alla priorità dell’abbattimento dei gas serra.
Qual è lo stato dell’arte delle auto elettriche in Europa? I Dati EAFO dimostrano che, al 2021, la maggior parte dei Paesi dell’UE non raggiungeva nemmeno l’1% di penetrazione di veicoli elettrici nel proprio parco circolante. Solo pochi Paesi superavano il 2% (Austria, Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Finlandia) nel 2021. Nel 2020, i cinque Paesi dell’UE con il maggior numero di auto elettriche (Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Belgio) rappresentavano il 75% del totale di auto elettriche circolanti nell’Unione.
Ulteriori elaborazioni I-Com su dati EEA 2023 sull’immatricolazione di nuovi veicoli confermano le due velocità a cui sta procedendo la penetrazione dell’auto elettrica. Se, ad esempio, in Finlandia riguardava più di una nuova immatricolazione su due nel 2022, negli altri paesi dell’Europa centrale e settentrionale, oltre al Portogallo, ci si è fermati a circa 2 su 10. Negli altri paesi dell’Europa Mediterranea e in Est Europa la domanda stentava a decollare. Nel nostro paese solo il 4% delle nuove auto immatricolate nel 2022 erano 100% elettriche.
Immatricolazioni di autovetture per tipo di carburante nell’UE27 (2022)
Fonte: elaborazioni I-Com su dati EEA (2023)
A dispetto della bassa domanda attuale, lo scenario è destinato a cambiare repentinamente non solo in Europa ma globalmente. Le previsioni contenute nella nuova edizione del Rapporto “World Energy Outlook 2023” dell’IEA delineano uno scenario di graduale sostituzione dell’attuale parco circolante, in cui attualmente prevalgono i motori termici, in favore delle auto elettriche. Infatti, l’aumento della domanda di auto elettriche è un fenomeno che non rimarrà circoscritto all’Europa ma interesserà anche i paesi BRICS. L’IEA stima che nel 2030, solamente in Cina, le auto elettriche circolanti ammonteranno a 100 milioni.