Lo scorso 25 ottobre l’AGCom ha pubblicato l’Osservatorio sulle Comunicazioni relativo al primo semestre 2023. Ne emerge un quadro in evoluzione, con il settore delle comunicazioni elettroniche che registra un lieve aumento dei ricavi (+0,3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e un andamento degli accessi che segna una flessione sia rispetto alle linee in rame che con riguardo a quelle in FTTC, cui si accompagna però una crescente importanza assunta dall’FTTH che tuttavia non riesce a controbilanciare del tutto la contrazione che ha riguardato le altre tecnologie.
LE DINAMICHE INFRASTRUTTURALI. L’ANDAMENTO DEGLI ACCESSI
Dal punto di vista meramente numerico, i dati AGCom quantificano in 18,68 milioni le linee fisse a fine giugno, con una riduzione di 162 mila unità su base annua. Di queste linee, 10,09 milioni sono in tecnologia FTTC, 3,97 milioni in FTHH, 1,91 milioni in FWA e 2,70 milioni in rame. Da giugno 2022 a giugno 2023 gli accessi DSL hanno registrato una riduzione del 22,7% mentre quelli FTTC una contrazione del 2,8%. Dinamiche di crescita, invece, hanno riguardato nel medesimo arco temporale gli accessi FTTH e FWA che hanno beneficiato di un incremento rispettivamente del 27,6% e 8,5%.
Se si analizza il peso delle diverse tecnologie sul totale degli accessi, la figura che segue mostra l’andamento nel quadriennio ed evidenzia come a giugno 2023 a primeggiare sia l’FTTC che costituisce il 50,7% degli accessi, seguito dall’FTTH con il 20%. Il rame/copper rappresenta invece il 19,7% degli accessi, mentre l’FWA il 9,6%.
Fonte: Osservatorio trimestrale AGCom 3/2023
Molto interessanti, alla luce del crescente interesse degli utenti per servizi ad elevato consumo di dati (come, ad esempio, gaming online e contenuti) che richiedono velocità trasmissive importanti, i numeri relativi alle velocità commercializzate. Sul punto, l’osservatorio quantifica in 15,939 milioni il totale delle utenze residenziali, di cui il 70% con velocità pubblicizzata ≥ 100 Mbps, il 16,1% fino a 30 Mbps e il 13,9% tra 30 e 100 Mbps. Con riguardo ai 2,744 milioni di utenze affari, il 66,9% ha una velocità pubblicizzata ≥ 100 Mbps, il 22,7% fino a 30 Mbps e il 10,3% tra 30 e 100 Mbps.
Le dinamiche descritte nell’osservatorio indicano un miglioramento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno infatti raggiunto l’83% di tutte le linee broadband, mentre le prestazioni superiori ai 100 Mbit/s sono passate dal 35,7% del giugno 2019 al 69,6% dello scorso giugno.
A tale tendenza positiva si accompagna anche una importante crescita del consumo di dati con un traffico giornaliero che ha registrato un incremento del 115% rispetto al 2019 e dati unitari di consumo raddoppiati nel periodo 2019 – 2023, passando da 4,15 a 8,2 GB per linea in media al giorno.
Per quanto riguarda, invece, la rete mobile, le sim attive (Human e M2M) a fine giugno 2023 sono 108,2 milioni, circa 1,2 milioni di unità in più su base annua. Il numero di sim M2M, in particolare, è cresciuto di circa 582 mila unità, mentre, nello stesso periodo di tempo, l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati”) è pari a 602 mila sim. Le linee Human sono rappresentate per l’86,7% dall’utenza residenziale, mentre, con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,7% dei casi ricade nella categoria “prepagata”. Il consumo medio unitario giornaliero nel periodo gennaio-giugno è stimabile in circa 0,75 GB, in crescita del 24,3% rispetto al primo semestre 2022 e di oltre il 260% nei confronti del corrispondente periodo del 2019, quando il corrispondente valore non superava i 0,20 GB.
GLI OBIETTIVI DELLA NUOVA STRATEGIA E LO STATO DEI PIANI
Le evidenze riportate nell’osservatorio AGCom in merito alle tendenze degli accessi alla rete fissa, se da un lato attestano un graduale passaggio alle tecnologie più performanti offrendo argomenti per nutrire un moderato ottimismo sul futuro, dall’altro impongono una riflessione in merito alle ragioni che hanno determinato una flessione del numero complessivo di accessi nonché sulle azioni possibili per accelerare la migrazione verso le migliori tecnologie disponibili nelle singole aree del paese.
Si tratta di una riflessione inevitabile se si considera che la nuova strategia per il periodo 2023-2026 lanciata ad agosto fissa un obiettivo ambizioso sull’adozione dei servizi della rete ad altissima capacità, ossia il take-up del 50% entro il 2026. Questo obiettivo trova fondamento nella necessità di favorire l’accesso a reti performanti e ai servizi che le stesse possono veicolare e nell’esigenza di valorizzare l’impegno e gli enormi investimenti messi in campo dallo Stato e dagli operatori nell’ambito dei diversi piani attivi tra cui Italia a 1 Giga.
I dati riportati sul portale connetti.italia.it aggiornati ad ottobre 2023 mostrano, in particolare, come il 3,46% dei civici oggetto del Piano Italia a 1 Giga (6.872.070) siano stati connessi e come il 15,32% sia in lavorazione. Quanto al Piano Italia 5G, la linea di intervento densificazione conta il 3,26% dei siti attivati (32) e il 14,97% in lavorazione (147), mentre la linea backhauling registra il 10,79% di siti realizzati (1.198) e il 16,03% in lavorazione (1.779).
Partendo dalla constatazione dell’esistenza di una serie di criticità in fase di implementazione dei piani, la nuova strategia declina un insieme di azioni tese a raggiungere gli obiettivi fissati al 2026, sussumibili in 5 macro-finalità: 1) incremento competenze della PA e potenziamento R&S del settore; 2) rafforzamento delle attività di monitoraggio, programmazione e pianificazione degli interventi; 3) realizzazione e potenziamento delle infrastrutture di rete; 4) aumento di efficienza e resilienza delle reti; 5) supporto alla domanda e all’aumento del take up.
Le linee di intervento individuate puntano al raggiungimento di 4 obiettivi primari: a) la copertura della rete fissa con velocità (capacità trasmissiva nell’ora di picco e per ogni cliente attivo) pari o superiore a 1 Gigabit/s per tutti i numeri civici/unità immobiliari e copertura FWA (Fixed Wireless Access) nelle aree più remote con velocità minima di 100 Megabit/s per ogni cliente attivo nell’ora di punta; b) la copertura per la rete mobile 5G stand alone dell’intero territorio italiano; c) take up di almeno il 50% della rete fissa con velocità pari o superiore a 1 Gigabit/s entro il 2026; d) supporto alla creazione di una rete Edge Cloud Computing per garantire migliore qualità dei servizi applicativi e significativi risparmi (fino al 60%) per gli operatori di telecomunicazioni italiani.
Per quanto riguarda, invece, gli interventi per lo sviluppo della connettività fissa, la nuova strategia individua una fase 3 del Piano Scuola Connessa, con estensione della gratuità del servizio di connettività e della relativa manutenzione fino al 2035 per tutte le scuole pubbliche nazionali, prevede l’offerta di servizi di connettività ad almeno 1 Gigabit/s, oltre ad assistenza tecnica e servizi di manutenzione per 5 anni a 3.000 Comuni per favorire la transizione digitale delle sedi comunali più piccole, annuncia una consultazione pubblica tesa a valutare l’estensione del piano Isole Minori ad ulteriori 10 isole circa, propone l’adeguamento della connettività delle strutture sanitarie pubbliche territoriali, anche aderenti al piano “Sanità connessa”, prevedendo prestazioni minime di 10 Gigabit/s gratuite, sostiene l’adeguamento connettività progetto “Polis” per l’accesso ai servizi digitali e connettività ultraveloce in ambito sicurezza e gestione delle emergenze a 10 Gigabit/s Stima costi.
In relazione alla connettività mobile, la strategia riprende un annoso tema, ossia quello dei limiti elettromagnetici, proponendo l’avvio di un dialogo istituzionale a vari livelli teso a verificare la congruenza delle attuali modalità di rilevazione dei dati nazionali rispetto a quelle europee, l’adozione di interventi che favoriscano un utilizzo più efficiente dello spettro radio e supportare soprattutto i territori e le amministrazioni locali, anche attraverso una comunicazione mirata, adeguata e supportata da evidenze tecnico-scientifiche, prevede il potenziamento e rilascio in operatività del Catasto Elettromagnetico Nazionale attraverso interventi tesi a favorire il popolamento dei catasti regionali. Nel cluster sviluppo di reti 5G di nuova generazione e servizi innovativi si colloca, invece, l’iniziativa di realizzare, in collaborazione con Ferrovie dello Stato, un’infrastruttura radio mobile multi operatore 5G di proprietà pubblica con priorità lungo le tratte ad alta velocità, di garantire copertura e connettività mobili (4G e/o 5G) lungo la rete stradale, incluse le tratte in galleria, per tutte le linee di comunicazione principali verso le sedi di svolgimento degli eventi olimpici relativi a “Milano – Cortina 2026” e infine di finanziare progetti per la realizzazione da parte di Enti pubblici (grandi strutture ospedaliere, campus universitari, edifici pubblici di particolare interesse per il pubblico) e da parte di distretti industriali, aree portuali, poli di alta specializzazione e aree agricole (ad esempio, per applicazioni di agricoltura 4.0, la cosiddetta “Agritech”) di servizi innovativi basati sul 5G anche mediante sistemi DAS (“Distributed Antenna System”) indoor e outdoor e su accesso fisso ultra broadband e VHCN, dove alle infrastrutture si affianchi, con un importo di altri 400 milioni, lo sviluppo e la sperimentazione di servizi innovativi (con applicazioni di realtà virtuale/aumentata, intelligenza artificiale) basati appunto sull’uso di Edge Cloud Computing destinato a reti fisse e mobili che consentano la sperimentazione di tali servizi innovativi.
Per quanto riguarda, infine, le iniziative a sostegno della domanda, da un lato si prevede una revisione del piano Voucher Famiglie mediante la previsione di un voucher dedicato alle nuove attivazioni per collegamenti in Banda Ultra Larga, dall’altro è annunciata l’individuazione, di concerto con la Commissione europea, di forme di incentivazione alle imprese per l’attivazione di servizi dedicati (es. cloud computing, cyber security, ecc.).
CONCLUSIONI
Ci troviamo in un momento cruciale per il futuro del Paese, chiamato a centrare obiettivi di digitalizzazione importanti che passano inevitabilmente per l’ampia disponibilità e un diffuso utilizzo delle reti di ultima generazione. È infatti dalla possibilità di offrire ed utilizzare i servizi digitali più avanzati che passa in buona misura la competitività e la modernità di un sistema socio-economico.
Gli ingenti investimenti messi in atto dagli operatori e le importanti risorse pubbliche destinate ai piani per lo sviluppo delle infrastrutture fisse e mobili testimoniano l’impegno e la determinazione del pubblico e dei privati impegnati nell’accompagnare la transizione digitale del paese.
L’Osservatorio sulle reti e servizi di ultima generazione presentato dall’Istituto per la Competitività lo scorso 27 ottobre ha evidenziato come gli importanti progressi registrati lato offerta non trovino conforto in una dinamica altrettanto positiva sul lato della domanda. Quest’ultima, infatti, stenta a decollare e i numeri dell’ultimo osservatorio AGCom, seppur nella positività dei dati di crescita delle tecnologie di ultima generazione, non fanno che supportare l’idea che sia necessario mettere in campo azioni concrete per catalizzare una domanda che continua ad essere tiepida in un contesto generale che, al contrario, esige una fiammata.
Partendo dalla constatazione dei modesti risultati registrati dai voucher (lato famiglie), la nuova strategia ne ha annunciato una revisione. Sarà fondamentale dunque analizzare le ragioni sottese all’attuale immaturità della domanda di connettività per trovare strumenti, azioni, incentivi in grado davvero di voltare pagina.