Si è tenuto mercoledì 15 novembre, presso la Camera dei Deputati (Sala Matteotti, Piazza del Parlamento 19), la presentazione del libro del presidente I-Com Stefano da Empoli dal titolo “L’economia di ChatGPT. Tra false paure e veri rischi” (EGEA).

Dopo i saluti del presidente Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo Camera dei Deputati Alberto Luigi Gusmeroli, promotore dell’iniziativa, a parlarne con l’autore sono stati:

  • Barbara Carfagna, Giornalista RAI
  • Renato Loiero, Consigliere del Presidente del Consiglio dei Ministri
  • Darya Majidi, Ceo Daxo Group e Presidente Donne 4.0
  • Paola Severino, Presidente SNA

L’incontro è stato moderato dalla direttrice responsabile Formiche Flavia Giacobbe.

L’enorme clamore mediatico suscitato dal lancio di ChatGPT e proseguito con il rilascio di altri prodotti in grado di generare in pochi secondi testi, immagini, video e codici ha riportato l’intelligenza artificiale (IA) al centro del discorso dopo alcuni anni di relativo appannamento. Quando qualcuno già parlava di nuovo inverno dell’IA, dopo le promesse non mantenute dello scorso decennio, ecco arrivare sui nostri dispositivi l’IA generativa con soluzioni che a volte farneticano e spesso dicono banalità, ma che certo rispondono a un mix di sofisticazione contenutistica e stilistica, velocità di esecuzione e facilità d’uso senza precedenti nella storia umana. Il libro narra questa rivoluzione e le sue possibili implicazioni economiche nei prossimi anni e decenni. Guardando ai benefici ma anche ai rischi e con uno sguardo ai profili geopolitici.

Se l’IA generativa ripropone gli Stati Uniti in una posizione di netto vantaggio rispetto alla Cina, spicca l’assenza dell’Europa, dalla quale pure provengono molti degli scienziati e alcuni dei manager protagonisti di questa rivoluzione. Ma l’UE e i suoi Stati membri hanno deciso di puntare gran parte delle proprie fiche sulle regole destinandone troppo poche agli investimenti, pur essendo le prime e i secondi su un piano paritario ed evidentemente complementare nei principali documenti strategici europei dal 2018 al 2020. In questo contesto già difficile per il nostro continente, l’Italia non ha ancora oggi una vera e propria strategia per l’IA, che per essere definita tale dovrebbe avere orizzonte temporale e spaziale sufficientemente ampi oltre a un budget dedicato e a obiettivi e tempi di attuazione definiti.

Su Formiche la mediagallery con le foto di chi ha partecipato all’evento.

Rassegna stampa