Negli ultimi anni si è reso evidente come l’evoluzione della rete e l’incremento del livello di accessibilità tecnologica rappresentino due punti di forza per il miglioramento delle attività umane. Difatti, in particolare durante il periodo pandemico, Internet è divenuto uno strumento utile per rispondere alle esigenze legate al lockdown. Si pensi, ad esempio, alle opportunità derivanti dallo smart working o dalla didattica a distanza favorita mediante piattaforme e-learning per la diffusione della cultura e dell’istruzione. O, ancor di più, alla necessità di intrattenere e coltivare rapporti umani soddisfatta grazie alle funzioni offerte dai social media.

In base ai dati forniti dal “Digital 2023 Global Overview Report”, pubblicato da We are social, è possibile osservare come, classificando le piattaforme in base agli utenti attivi mensili, Facebook detenga il primo posto a livello mondiale nel 2022 con 2,96 miliardi di individui connessi, seguito da YouTube (2,51 miliardi), Whatsapp e Instagram (2 miliardi). Nelle ultime posizioni vi sono Snapchat con 635 milioni di utenti mensili, X (ex Twitter) con 556 milioni e, in ultimo, Pinterest che chiude la classifica con 445 milioni.

Va però sottolineato che la popolazione tipica di questi “non luoghi” è costituita sia da utenti comuni che da utenti malevoli, i quali hanno sfruttato e attualmente impiegano le piattaforme online come mezzo per compiere illeciti che spesso bersagliano i più fragili, in particolare i minori.

IL RUOLO DELLA POLIZIA POSTALE E DELLE COMUNICAZIONI E DEI CENTRI OPERATIVI SICUREZZA CIBERNETICA NEL 2023

Durante il 2023 la Polizia Postale e delle Comunicazioni si è impegnata a fronteggiare i complessi scenari legati ai crimini informatici, attraverso attività di prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, alla protezione delle infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, al financial cyber crime e alle minacce eversivo-terroristiche riconducibili a forme di fondamentalismo religioso e di estremismo politico ideologico, anche in ambito internazionale.

LA LOTTA ALLA PEDOPORNOGRAFIA E ALL’ADESCAMENTO ONLINE

Il Resoconto attività 2023 della Polizia Postale e delle Comunicazioni e dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica, i cui dati sono aggiornati al 21 dicembre 2023, demarca l’importante ruolo rivestito dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) nelle operazioni di monitoraggio della rete per ridurre la diffusione di contenuti a sfondo sessuale che coinvolgono soggetti con un’età inferiore a 18 anni.

Precisamente, sono stati visionati e analizzati 28.265 spazi web, di cui 2.739 caratterizzati da materiale pedopornografico e, conseguentemente, collocati in black list e oscurati. Appare interessante osservare come il numero dei soggetti indagati per pedopornografia e adescamento online risulti in discesa rispetto al 2022, essendo state rilevate 1224 persone deferite, ossia 235 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (1459).

Tra i minori più coinvolti in fenomeni di adescamento vi sono coloro che appartengono ad una fascia di età tra i 10 e i 13 anni, per cui sono state riscontrate 206 interazioni sessuali tecnomediate rispetto ai 351 casi totali.

Fonte: Resoconto attività 2023 della Polizia Postale e dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica, dicembre 2023

CYBERBULLISMO E SEXTORTION

L’uso problematico di internet si estrinseca anche mediante il fenomeno del cyberbullismo, che può essere descritto come qualsiasi comportamento messo in atto attraverso i media elettronici o digitali da individui e gruppi che comunicano messaggi ostili o aggressivi volti a causare danni o disagi agli altri. Nel 2023 sono stati trattati 284 casi di cyberbullismo, in calo rispetto ai 323 registrati nel 2022. Questa tendenza potrebbe essere associata alla normalizzazione delle abitudini dei ragazzi in rete e all’attività di sensibilizzazione costantemente svolta dalla Polizia Postale, dalle istituzioni e organizzazioni del terzo settore presso le strutture scolastiche. I minori tra i 14 e i 17 anni sono i più colpiti dal fenomeno (205 nel 2023; 219 nel 2022), mentre le vittime fino ai 9 anni raggiungono numeri esigui (8 nel 2023; 17 nel 2022). Peraltro, dal punto di vista degli autori di cyberbullismo, si riscontra una quota di 104 minori denunciati nel 2023 e 127 nel 2022.

Fonte: Resoconto attività 2023 della Polizia Postale e dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica, dicembre 2023

La sextortion consiste in una forma di ricatto online che avviene con il supporto di materiale sessualmente esplicito, come foto o video intimi inviati inizialmente dalla vittima. Nell’anno di riferimento i casi in esame sono aumentati, passando dai 130 del 2022 ai 136 del 2023. Il fenomeno genera maggiori preoccupazioni tra gli adulti, ma ultimamente sta coinvolgendo minorenni tra i 14 e i 17 anni prevalentemente di sesso maschile, producendo effetti lesivi potenziati come la vergogna e la frustrazione.

ATTACCHI ALLE INFRASTRUTTURE CRITICHE E CYBER FRAUD

La minaccia cibernetica risulta sempre più legata non solo ad una matrice puramente criminale, ma alle instabili dinamiche geopolitiche che la rendono riconducibile anche ad attori statuali. L’elevato livello tecnologico, le alte capacità tecniche degli attori e la natura transnazionale della condotta offensiva, complicano le attività di indagine, per cui la Polizia Postale – attraverso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – ha dovuto migliorare le tecniche info/investigative, svolgendo attività informativa e di monitoraggio ad ampio spettro anche sul darkweb.

In particolare, al 21 dicembre 2023, sono stati rilevati 11.930 attacchi cibernetici, registrando 75.956 alert diramati, che corrisponde a un numero limitatamente inferiore rispetto al 2022 (12.825 cyberattacchi; 112.271 alert diramati). Inoltre, nel 2023 vi sono state 79 richieste di cooperazione internazionale (75 nel 2022) e 220 soggetti indagati (332 nel 2022).

Fonte: Resoconto attività 2023 della Polizia Postale e dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica, dicembre 2023 I dati relativi al 2022 sono rilevati al 21 dicembre 2022 I dati relativi al 2023 sono rilevati al 21 dicembre 2023

Con riguardo alle truffe online, anche nel corso del 2023 si è riscontrato un significativo incremento degli illeciti legati al fenomeno del falso trading online. Più in generale, i casi trattati sono stati 16.325 (15.394 nel 2022), conseguentemente sono state indagate 3571 persone (3511 nel 2022) vedendo sottratti oltre €137 milioni (poco più di €114 milioni nel 2022). In queste circostanze, l’attività investigativa prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione Internazionale di Polizia, richiedendo il blocco delle somme versate e l’esecuzione di controlli sui flussi finanziari generalmente destinati all’estero.

Fonte: Resoconto attività 2023 della Polizia Postale e dei Centri Operativi Sicurezza Cibernetica, dicembre 2023

CYBERTERRORISMO

Con il termine cyberterrorismo si fa riferimento all’impiego dei canali digitali da parte di organizzazioni terroristiche al fine di diffondere terrore. È ormai noto che negli ultimi anni tali criminali impieghino le piattaforme di comunicazione online, i social network e le applicazioni di messaggistica per comunicare e per condividere materiale propagandistico. Per prevenire e contrastare queste pratiche e per ostacolare la radicalizzazione online, è importante il ruolo della Polizia Postale e delle Comunicazioni che monitora la rete con investigazioni, sia di propria iniziativa, sia mediante previe segnalazioni. Nel corso del 2023 sono stati trattati 236 casi di cyberterrorismo inteso come estremismo internazionale religioso, razziale, antagonista ed anarchico. Diversamente, nel 2022 la quota rilevata al 21 dicembre era superiore, con 1.193 casi trattati. Le persone indagate per questi reati sono state 60 nel 2023 e 66 nell’anno precedente. A seguito del monitoraggio di 178.756 spazi virtuali, ne sono stati oscurati 2.670 nel 2023; mentre, nel 2022 il rapporto tra attività di oscuramento degli spazi online e monitoraggio è stato di 321 su 170.908.

In merito al quadro normativo di riferimento per il contrasto alla diffusione di contenuti terroristici online, va annoverato che il 24 luglio 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo n. 107 (in vigore dal successivo 26 agosto) per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento (UE) 2021/784, che attribuisce importanti competenze e un ruolo cardine al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Perciò, la Polizia Postale curerà l’utilizzo dello strumento informatico PERCI, con il coordinamento svolto da Europol, oltre ad occuparsi delle segnalazioni ai fornitori di servizi di hosting dei materiali di carattere terroristico.

CONCLUSIONI

Da quanto sin qui esposto si evince che l’uso problematico della rete può generare effetti gravosi sulla società, sia per l’individuo inteso come singolo, sia nei rapporti tipici che questo instaura con altri soggetti. Se consideriamo l’importanza che le piattaforme digitali e le nuove tecnologie hanno assunto a seguito della pandemia da covid-19, è inevitabile far luce anche sui rischi che ne sono derivati. Oltre a quelli sopra menzionati, vanno richiamate anche le campagne di disinformazione che avvengono mediante la diffusione di fake news, che possono essere amplificate quando il mezzo con cui vengono trasmesse ha caratteristiche digitali. Anche l’hate speech desta considerevoli preoccupazioni, poiché incita e genera sentimenti discriminatori che possono concretizzarsi in atti di violenza motivati da ragioni etniche, sociali, religiose o economiche. Davanti a questi rischi il ruolo delle piattaforme digitali è rilevante, perciò social network come Facebook, Instagram e YouTube si impegnano a disporre policy interne volte a rimuovere prontamente contenuti illeciti o valutati come inadeguati. Va però detto che tali operazioni, spesso eseguite mediante algoritmi di IA, possono rivedere errori nella fase di valutazione della rimozione, per cui è prevista la possibilità di ripristinare quanto è stato eliminato o oscurato precedentemente. Si può affermare che per rendere la rete un luogo più sicuro è necessario instaurare un’opera di cooperazione tra le istituzioni, le piattaforme online e i singoli cittadini, i quali devono puntare ad un uso più consapevole e competente delle nuove tecnologie.

Ricercatrice dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Ha conseguito una laurea magistrale in "Scienze Giuridiche della Sicurezza - Sicurezza dello Stato" presso l'Università degli Studi di Foggia e, precedentemente, una laurea triennale in "Scienze Investigative" presso la stessa Università.