“DIFENDERSI E/È RISPARMIARE. Prevenzione e immunità per limitare costi diretti e indiretti per il cittadino e la società: il caso del COVID-19”. È questo il titolo del rapporto realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con il contributo non condizionato di Novavax, e presentato oggi in Senato nell’ambito di un evento nato su iniziativa dell’On. Guido Quintino Liris, componente della Commissione Programmazione economica, bilancio.
Il presente studio analizza l’impatto economico riconducibile alla mancata vaccinazione contro il Covid-19 durante l’attuale fase endemica del virus, con l’obiettivo triplice di evidenziare le conseguenze per la salute pubblica, l’economia e la società, di individuare risparmi ottenibili per le finanze pubbliche e private tramite un rafforzamento della prevenzione, e di contribuire al dibattito pubblico con proposte di policy da attuare già in vista della stagione vaccinale 2024-2025.
Il primo capitolo è dedicato ad un approfondimento su come l’Italia ha affrontato, e sta affrontando, la sfida del Covid. Viene analizzato il contesto epidemiologico e si approfondisce in dettaglio, anche attuando una prospettiva comparativa, la modalità di attuazione della campagna vaccinale in Italia nelle due fasi, di pandemia ed epidemia. Tra settembre 2021 e il 24 settembre 2023 in Italia sono state somministrate circa 145 milioni di dosi di vaccino, facendo del Paese uno dei leader in Europa per la vaccinazione contro il Covid nelle sue fasi più acute. Nell’ultimo anno, invece, la somministrazione di nuove dosi è calata considerevolmente, portando a una copertura dei soggetti a rischio tra le più basse d’Europa. Complessivamente, solo il 10,2% degli over60 italiani ha ricevuto la vaccinazione anti-Covid (contro il 53% di copertura contro l’influenza), un valore ampiamente inferiore a quelli registrati nella maggior parte degli altri stati europei.
Il tema dei costi riconducibili alla mancata vaccinazione nell’attuale fase endemica del virus è materia del secondo capitolo. Nel 2023, anno in cui il Covid-19 è diventato endemico, si sono registrati oltre un milione di giorni di ricovero per causa del virus in Italia, per una spesa totale di oltre €900 milioni. Circa l’80% dei nuovi ingressi in terapia intensiva ha riguardato persone di età superiore ai 60 anni, implicando un costo di circa €55,7 milioni. Inoltre, l’infezione ha colpito duramente anche la popolazione in età lavorativa, che ha causato al nostro Paese una perdita temporanea di produttività stimata pari a €107 milioni nel solo 2023 e una perdita totale causata dai decessi che ammonta a €610 milioni per lo stesso anno.
L’analisi, che ha potuto contare anche sul prezioso contributo di vari stakeholder e policy maker le cui opinioni sono riportate nel capitolo terzo, evidenzia dunque come i costi economici e sociali legati al Covid-19, soprattutto in una fase endemica, rimangano significativi e strettamente correlati alla copertura vaccinale. La prevenzione, oltre a proteggere la salute pubblica, è infatti lo strumento più efficace per alleviare il peso economico che grava sulle casse dello Stato e sui conti delle famiglie e per ridurre l’impatto del Covid, anche in questa sua nuova fase endemica, sulla produttività e sul benessere sociale.
Nel quarto e ultimo capitolo sono contenuti alcuni spunti di policy attuabili già per la campagna vaccinale 2024-2025.
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