Energia, come (e perché) il virus ha cambiato l’agenda dell’Arera


Articolo
Michele Masulli
arera
Credit: Pixabay

La pandemia da Covid-19 ha impattato su tutti gli ambiti della vita pubblica e su ogni settore economico, sconvolgendo l’ordine di priorità delle azioni individuali e collettive. I mercati dell’energia sono stati costretti a misurarsi con la contrazione della domanda, in particolare in alcuni comparti, e il calo dei prezzi, oltreché con il clima generale di recessione economica. L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) non è stata esente da una profonda revisione delle proprie attività. Ha dovuto garantire con tempistiche di urgenza un contributo alla piena applicazione dei provvedimenti del governo e di supporto a consumatori e operatori nella gravissima crisi economica, oltre a svolgere una funzione di stimolo e proposta presso le istituzioni competenti.

L’esigenza di far fronte alla crisi Covid ha quindi implicato inevitabilmente modifiche nell’agenda dell’autorità. In linea con gli impegni di trasparenza assunti da Arera, il rapporto recentemente pubblicato di rendicontazione delle attività svolte e di revisione per l’anno 2021 del Quadro Strategico 2019-2021 va in questa direzione. Il documento espone le attività svolte in attuazione degli obiettivi strategici da gennaio 2019 a dicembre 2020 e indica lo stato di avanzamento e le motivazioni di eventuali scostamenti rispetto alle tempistiche previste in via originaria. In termini di accountability, pertanto, l’impegno dell’Arera è sicuramente apprezzabile, anche per la sottolineatura di alcuni ritardi. Tra questi, la riforma del dispacciamento, l’avvio dell’intraday, l’efficientamento di switching, voltura e attivazione/disattivazione della fornitura, il completamento dell’installazione degli smart meter nel mercato del gas. Si segnalano, inoltre, problematicità rispetto al cronoprogramma anche nell’estensione dei beneficiari dei bonus sociali, oltre a diversi interventi in materia ambientale, soprattutto a riguardo di qualità contrattuale e dei servizi e di tariffazione dei rifiuti.

Se guardiamo, invece, ai provvedimenti introdotti a causa della pandemia nel settore energia, non possiamo non fare riferimento alle iniziative assunte a sostegno di consumatori e utenti finali. Pensiamo, in particolare, al blocco dei distacchi per morosità per elettricità, gas e acqua e alla previsione di forme di rateizzazione per i pagamenti dovuti (a cui si sono aggiunte misure simili intraprese in autonomia dagli operatori). Inoltre, sono state introdotte agevolazioni e semplificazioni per l’ottenimento e la prosecuzione dei bonus sociali e sono state rimodulate le componenti fisse in bolletta per alcune utenze elettriche, secondo quanto previsto dalla normativa di emergenza.

Già il decreto Rilancio del maggio scorso interveniva ad alleviare il peso delle quote fisse delle bollette elettriche in particolare in capo alle piccole attività produttive e commerciali. Si stabiliva che l’Arera provvedesse a ridurre la spesa sostenuta dalle utenze elettriche connesse in bassa tensione (diverse dagli usi domestici), con riferimento alle voci della bolletta identificate come “trasporto e gestione del contatore” e “oneri generali di sistema“, nel limite massimo di spesa di 600 milioni di euro per l’anno 2020, trasferiti dal ministero dell’Economia e delle Finanze sul Conto emergenza Covid-19 istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali. L’intervento ha avuto validità temporanea, ma le bollette permangono uno dei temi principali su cui agire quando si parla di alleviare la crisi economica: la copertura della quota fissa delle bollette dovrebbe rientrare tra i 40 miliardi dello scostamento di bilancio disposto dal governo guidato da Mario Draghi.

Al fine di mitigare situazioni di potenziali criticità per gli operatori, inoltre, l’autorità ha promosso l’introduzione di differimento dei termini, semplificazioni e sospensioni per gli adempimenti di regolazione a carico degli operatori dei settori regolati. Per la filiera del settore energia, ad esempio, è stata prevista la sospensione delle procedure di inadempimento per le fatture di trasporto e di distribuzione gas non pagate, nel momento in cui le fatture risultassero saldate per una quota non inferiore al 70%. In più, è stata prevista la rateizzazione in tre tranche fra settembre e novembre 2020 delle partite non versate. Allo stesso tempo, è stato avviato un programma di monitoraggio per valutare i tassi di mancato incasso dei pagamenti dei clienti finali e l’impatto che ne deriva per il venditore e per la filiera.

Ricopre attualmente il ruolo di Direttore dell’area Energia presso l’Istituto per la Competitività (I-Com), dove è stato Research Fellow a partire dal 2017. Laureato in Economia e politica economica presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, successivamente ha conseguito un master in “Export management e sviluppo di progetti internazionali” presso la Business School del Sole24Ore. Attualmente è dottorando di Economia applicata presso il Dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Roma Tre. Si occupa principalmente di scenari energetici e politiche di sviluppo sostenibile, oltre che di politiche industriali e internazionalizzazione di impresa.

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