#RestartPuglia. Sfide e priorità per il rilancio dell’economia regionale


Comunicato stampa
I-Com
#restartpuglia

Puglia, I-Com: “Positivi i risultati della regione su reti di telecomunicazione e rinnovabili. Ma su start-up innovative e differenziata c’è ancora da fare

Bari, 3 dicembre 2021Sono 1.679 le start-up innovative residenti in Puglia, il 5% del totale nazionale che a novembre 2021 si attestava a 13.970. Si tratta di una percentuale che fa posizionare la Puglia al settimo posto nel nostro Paese e al quindicesimo, invece, se rapportiamo il numero delle piccole imprese innovative a quello degli abitanti: sotto questo profilo la regione ne ospita 172 ogni milione di persone, 200 in meno rispetto alla Lombardia, che è prima in classifica, e comunque al di sotto della media nazionale (234). Se si guarda alle province, a guidare la graduatoria sono Bari e Lecce con 272 e 212 start-up innovative per milione di abitanti, seguite a grande distanza e con punteggi molto al di sotto della media nazionale da Brindisi (115), Taranto (95), Foggia (93) e Barletta-Andria-Trani (73). Tuttavia, di queste solo 3 sono attive in ambito energetico, poco meno del 2% delle 143 presenti in Italia. Nello specifico, operano esclusivamente in due settori: nella fornitura di energia elettrica e gas (1) e nella raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti (2).

I dati sono contenuti nel Policy Brief dal titolo “#RestartPuglia. Sfide e priorità per il rilancio dell’economia regionale” realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) – il think tank guidato dall’economista Stefano da Empoli – nell’ambito delle attività dell’Osservatorio sulle relazioni tra territorio e imprese dell’istituto (ORTI). Lo studio – che si concentra in particolare sui temi del digitale, dell’innovazione e dell’energia – è stato presentato oggi nel corso di un webinar, organizzato con il supporto tecnico di Public Affairs Advisors, a cui hanno preso parte accademici, esperti e rappresentanti delle amministrazioni locali, della politica e del mondo produttivo. L’iniziativa è stata promossa in partnership con Anpit, Eolo e Open Fiber.

Sulle reti FTTP (Fiber to the Premises) – ovvero quelle in cui il collegamento in fibra ottica arriva fino all’edificio – la regione è quattordicesima con il 21,8% delle famiglie raggiunte rispetto al 33,6% registrato in media su tutto il territorio italiano. Per questa tecnologia, il Lazio è in testa alla classifica in quanto unica regione in cui la quota di famiglie coperte supera – sebbene di soli 0,4 punti percentuali – la metà. A seguire si trovano Campania (46%) e Liguria (41,8%), mentre la Calabria occupa in questo caso l’ultimo posto con il 10,4% dei nuclei familiari raggiunti.

Proprio per favorire la copertura del territorio, in particolare nelle aree interne, un ruolo di primaria importanza è giocato dall’FWA (Fixed Wireless Access), una tecnologia ibrida di accesso che utilizza connessioni in fibra ottica e stazioni radio base, dette “BTS”. Osservando i dati regionali, è possibile notare come l’FWA copra attualmente solo il 13,7%% delle famiglie pugliesi, una quota molto inferiore alla media nazionale del 72,1% e tra le più basse di tutto il Paese in una classifica che attualmente vede in testa Piemonte (95,5% delle famiglie raggiunte), Liguria (94,3%) e Lombardia (91,7%).

Sulla base dei dati della relazione 2021 condotta da Agcom, la copertura in fibra con reti FTTC (Fiber To The Cabinet), ossia quelle in fibra fino all’armadio stradale e che proseguono in rame fino all’abitazione dell’utente, ha raggiunto a dicembre 2020 il 95,8% delle famiglie in Puglia. Un dato, quest’ultimo, che la fa posizionare al quinto posto a livello nazionale, al di sopra della media italiana del 93%. Tra le altre regioni, la Calabria è la più connessa tramite questa tecnologia, con oltre il 98,9% delle famiglie raggiunte, seguita a breve distanza dal Lazio (96,5%). Se guardiamo alle province, invece, la regione è ben rappresentata nella classifica delle top 25 nazionali per copertura in FTTC con velocità superiore ai 100 megabit per secondo: Taranto è seconda in classifica con l’84,4% delle famiglie coperte, Barletta-Andria-Trani è al quarto posto con l’84, Bari è decima con il 77,6, Foggia diciannovesima e Brindisi venticinquesima. Ad aprire la classifica è invece Siracusa (88,8%), mentre Roma è quinta con l’81,9% e Firenze diciottesima con il 69%. Milano, invece, non figura in questa speciale graduatoria.

Lo studio, inoltre, contiene un’elaborazione curata dal team di ricerca I-Com sulla base dei dati forniti da Infratel, la società in house del ministero dello Sviluppo economico che ha condotto la recente consultazione sullo stato delle reti fisse nel nostro Paese e sulle intenzioni di investimento degli operatori da qui al prossimo quinquennio. Nel 2026 Bari sarà la 5° provincia in Italia per copertura ad almeno 1 gigabit per secondo, con una percentuale che raggiungerà l’84,3% dei civici connessi, seguita a pochissima distanza da Barletta-Andria-Trani (BAT), 6° nella classifica nazionale con l’83,8%. Al terzo posto, invece, troviamo Taranto che, tra cinque anni, avrà raggiunto il 75,7% delle abitazioni, posizionandosi 28° nel Paese. La situazione non cambia se consideriamo la copertura a una velocità maggiore di 300 megabit per secondo: Bari, Barletta-Andria-Trani e Taranto sono ancora una volta le prime tre città della regione. In entrambe le graduatorie, tuttavia, si collocano agli ultimi posti le province di Lecce e Foggia, con una percentuale del 64,2 in tutti e due i casi.

Il Policy Brief, dedica inoltre un focus alle questioni ambientali. Secondo l’indicatore di sintesi di inquinamento atmosferico dei capoluoghi elaborato dall’Istat che tiene conto del superamento dei limiti nell’emissione di polveri sottili (PM10, PM2,5, NO2 e O), nella regione ci sono alcune province in cui la situazione è in netto miglioramento. In particolare, la performance migliore è quella di Brindisi che, partendo già da un valore basso nel 2014-2015 (4,2), ha fatto rilevare nel 2018-2019 un punteggio pari a 2. In generale, tutte le province pugliesi (almeno per le annualità in cui sono stati resi disponibili i dati) presentano un valore notevolmente inferiore alla media nazionale.

La Puglia, inoltre, si distingue per generazione di energia rinnovabile. Rappresenta di gran lunga la prima regione per produzione di energia eolica (4.801,9 GWh) e fotovoltaica (3.839,2 GWh) in Italia, seguita da Campania (3.209 GWh) e Calabria (2.132 GWh) per l’eolico e da Lombardia (2.441 GWh) ed Emilia-Romagna (2.402 GWh) per il fotovoltaico.

Infine, con i suoi circa 4 milioni di abitanti, la Puglia rappresenta il 6,2% della produzione totale italiana di rifiuti urbani. Si tratta comunque di una percentuale che è diminuita negli anni grazie alla riduzione del volume dei rifiuti nella regione: si è passati, infatti, dalle 2,09 milioni di tonnellate del 2011 all’1,87 del 2019. Il dato positivo registrato è però controbilanciato da quello sulla quota di raccolta differenziata, che vede la regione al quint’ultimo posto in Italia, ben al di sotto della media nazionale (60,6%). Secondo i dati Ispra, nel 2019 in Puglia è stato differenziato appena il 50,6% del totale dei rifiuti. Motivo per cui non ha raggiunto l’obiettivo nazionale previsto dalla normativa in materia che prevede una percentuale di raccolta differenziata del 65%.

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