5G, ecco l’impatto economico che avrà sulle imprese italiane ed europee


articolo
Domenico Salerno
5G

Il 5G rappresenta un’importante opportunità non solo di avanzamento tecnologico ma anche, e forse soprattutto, uno strumento utile a garantire ampi margini di crescita per le attività economiche. Nei prossimi anni, IoT, intelligenza artificiale e cloud computing garantiranno un’integrazione sempre più verticale e orizzontale, senza soluzione di continuità, dell’intera catena del valore di un prodotto, rispetto ai quali uno dei principali fattori abilitanti sarà costituito proprio dalle reti 5G. I settori maggiormente impattati a livello economico, e che potrebbero vedere la nascita delle applicazioni maggiormente innovative, sono attualmente l’automotive, i trasporti, l’energia, la sanità e la manifattura.

Una recente analisi econometrica effettuata da Accenture, pubblicata a febbraio 2021, ha stimato il contributo del 5G alla crescita del PIL europeo entro il 2025 in circa €1.000 miliardi. L’analisi prende in considerazione l’impatto economico diretto (espresso come maggiori ricavi, migliore efficienza e aumento di posti di lavoro), quello indiretto (generato a cascata su tutta la supply chain) e quello indotto (relativo all’aumento di consumi e reddito delle famiglie). Dal punto di vista settoriale, il comparto economico che dovrebbe generare il maggior incremento del Prodotto Interno Lordo del vecchio continente è la manifattura che, secondo l’analisi, contribuirà alla crescita economica per €131,8 miliardi, seguita da ICT (€123,4 miliardi) e Trasporti (€90 miliardi).

Per quanto riguarda i singoli Stati Membri UE, il beneficio generato dalle reti di quinta generazione sul PIL al 2025 si distribuirà in maniera sostanzialmente proporzionale alla dimensione economica del Paese. Il principale beneficiario sarà infatti la Germania (€182 miliardi) seguita dalla Francia (€131 miliardi). L’Italia dovrebbe posizionarsi al terzo posto, con una crescita economica quantificata in €96 miliardi. Inoltre, è interessante notare che, parametrando le previsioni di Accenture al PIL registrato dai tre paesi sopracitati nel 2021 (dati Eurostat), l’Italia sarebbe il Paese con la crescita percentuale maggiore, ovvero il 5,4%, contro il 5,2% della Francia e il 5,1% della Germania.

LA PERCEZIONE DELLE IMPRESE

Le ottime prospettive di crescita del 5G a livello business trovano conferma anche nei dati pubblicati nell’ultima versione del rapporto annuale “Reimagining Industry Futures Study” pubblicato da EY a febbraio 2022. L’analisi effettuata dalla società di consulenza si basa su un sondaggio sulle percezioni del 5G somministrato a 1.018 aziende provenienti da 13 paesi diversi tra novembre e dicembre 2021. Dalle risposte dei partecipanti allo studio emerge come il 17% delle imprese stia già investendo sul 5G nella propria organizzazione, mentre il 56% sta programmando un investimento che verrà effettuato in un arco temporale che va da 1 a 3 anni. Un ulteriore 15% sta monitorando questa tecnologia ma ancora non pianifica investimenti e solo il 12% dei rispondenti ha affermato che le reti di quinta generazione non vengono considerate rilevanti per la propria attività. È importante inoltre sottolineare come il campione scelto da EY per lo studio sia piuttosto variegato dal punto di vista dell’attività economica svolta dall’organizzazione rispondente. Infatti, solo il 15% dei partecipanti proviene dal comparto tecnologico, mentre i restanti appartengono alla finanza (15%), al retail (14%), alla manifattura (13%), alla salute (11%), ai trasporti (11%), alle utilities (10%) e alla PA (10%). Questo a dimostrazione di quanto l’interesse verso il 5G sia trasversale rispetto a tutti i settori economici.

IL RUOLO DELLE PRIVATE NETWORK AZIENDALI

Tra le innovazioni legate al 5G con le potenzialità più elevate lato business ci sono certamente le private network aziendali. Queste sono progettate e dispiegate specificamente per un’organizzazione con l’obiettivo di ottimizzare e ridefinire i processi aziendali e di soddisfare le necessità dell’azienda in termini di copertura, prestazioni e sicurezza a livelli impossibili da raggiungere utilizzando una rete pubblica. I driver principali che spingono le aziende a scegliere una soluzione di questo tipo sono: la garanzia di una copertura perfetta luoghi con condizioni operative difficili o dove la copertura della rete pubblica è limitata/inesistente (ad es. aree remote); avere il pieno controllo sulla rete, ad esempio, per applicare configurazioni non supportate in una rete pubblica e/o incrementare la sicurezza della stessa; avere a disposizione una rete più performante, ad esempio, in grado di supportare applicazioni particolarmente impegnative dal punto di vista prestazionale.

L’importanza dei fattori sopracitati per le imprese trova riscontro anche nel già citato studio di EY. In particolare, il “Maggior controllo e configurazione di rete, risorse e operazioni” è stato indicato tra i vantaggi più importanti delle reti mobili private dal 68% dei rispondenti. Al secondo posto, individuata dal 64% dei partecipanti, c’è la “Migliore Affidabilità e resilienza della rete”, seguita da “Privacy e sicurezza migliorate” (62%), “Sviluppo veloce e flessibile” (54%) e “Disponibilità della rete in località specifiche o remote” (52%).

LA DIFFUSIONE DELLE PRIVATE NETWORK

Secondo i dati raccolti dalla Global Mobile Suppliers Association (GSA), alla fine del terzo trimestre del 2022 risultavano essere state implementate 955 reti private a livello globale, con un aumento di circa il 32% rispetto al 2021 e del 123% sul 2020. La maggior parte delle reti che risultavano attive a settembre 2022 sfrutta ancora la tecnologia LTE (57%). Nonostante ciò, osservando la situazione di settembre 2022, possiamo notare come nei primi tre trimestri dell’anno sia aumentata notevolmente l’incidenza sul totale sia delle reti esclusivamente 5G, che sono passate dal 18% al 23% (+5%), che di quelle che sfruttano il 5G e LTE insieme (+3%), le quali hanno il vantaggio di poter essere rapidamente aggiornate al 5G man mano che i dispositivi utilizzati vengono sostituiti, di converso si è ridotta la quota di quelle esclusivamente LTE (da 67% a 57%).

A livello europeo, l’European 5G Observatory nel proprio report trimestrale pubblicato a ottobre 2022, ha individuato 55 implementazioni di reti private mobili aziendali dislocate in 19 Stati Membri UE. Dai dati emerge una maggiore concentrazione di private network in Germania e Finlandia, mentre in Italia risulta attiva solo una rete di questo tipo. Una delle discriminanti che vedono primeggiare la Germania può essere certamente la dimensione aziendale. Infatti, in assenza di sostegno pubblico, l’implementazione di una rete privata può risultare particolarmente onerosa in contesti come quello italiano in cui il tessuto economico è caratterizzato prevalentemente da PMI.

 

Direttore Area Digitale dell'Istituto per la Competitività (I-Com). Nato ad Avellino nel 1990. Ha conseguito una laurea triennale in “Economia e gestione delle aziende e dei servizi sanitari” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e successivamente una laurea magistrale in “International Management” presso la LUISS Guido Carli. Al termine del percorso accademico ha frequentato un master in “Export Management & International Business” presso la business school del Sole 24 Ore.

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