La Banca d’Italia ha pubblicato lo scorso 19 luglio la relazione sull’attività svolta nel 2012 dall’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), il sistema istituito sin dal 2009 per offrire a risparmiatori e clienti di banche ed intermediari finanziari uno strumento agevole di risoluzione delle controversie e alternativo alla giustizia ordinaria. Osservando i dati pubblicati nella relazione emerge come lo strumento in esame, dopo pochi anni, sia sempre più frequentemente utilizzato in particolare dai consumatori. Questo risultato, unitamente all’elevato livello di trasparenza di gestione dello strumento in questione (il sito internet dedicato – http://www.arbitrobancariofinanziario.it – infatti, contiene un data base aggiornato con le decisioni ai ricorsi e le informazioni per attivare l’arbitro), fanno dell’ABF una best practice non solo Italiana.
Nel 2012 si da conto di un repentino incremento del numero dei ricorsi ricevuti rispetto al precedente anno: con un numero di ricorsi pari a 5.653, si è verificato, infatti, un incremento del 58% rispetto al 2011. La quota dominante dei ricorsi presentati nel 2012 all’ABF appartiene ai consumatori (84%), dato che sostanzialmente conferma il trend del 2011. I motivi più frequenti di ricorso riguardano tre argomenti in particolare: l’insieme dei ricorsi relativi a carte di credito, bancomat e altre carte di pagamento, e rapporti di conto corrente rappresenta, infatti, più del 50% del totale dei ricorsi presentati. In netto aumento rispetto al 2011 sono i ricorsi in materia di carte di pagamento e di finanziamenti verso cessione del quinto dello stipendio o della pensione (CQS). E’ invece dimezzata l’incidenza dei ricorsi in materia di sistemi privati di informazione creditizia (SIC) e di credito ai consumatori.
I ricorsi provenienti da consumatori riguardano soprattutto carte di credito, bancomat e altre carte di pagamento, nonché cessione del quinto; i ricorsi dei non consumatori afferiscono in prevalenza a tematiche relative a conto corrente, apertura di credito e mutuo.
Dei 4.303 ricorsi giunti a decisione presso il Collegio, il 65% (percentuale in aumento rispetto al precedente anno) ha avuto, in tutto o in parte, un esito favorevole per il cliente (45%) o si è concluso con esito soddisfacente per effetto dell’intervenuta cessazione della materia del contendere. Nel 35% dei casi, invece, i Collegi hanno respinto i ricorsi.