Consumi di gas naturale in ripresa nell’ultimo anno (+9%), dopo un quadriennio in discesa. Restano comunque ben al di sotto del livello di 10 anni fa, con circa il 22% in meno rispetto agli oltre 86 miliardi di metri cubi consumati nel 2005 e pari ad un tasso medio annuo ponderato del -2,42% nel decennio.
È quello che rende noto la Direzione generale per la sicurezza dell’approvvigionamento e le infrastrutture energetiche del Ministero dello Sviluppo Economico: dai dati ufficiali emerge che, a fronte di una ripresa dei consumi, si registra invece un ulteriore calo della produzione, che si attesta nel 2015 a 6,77 miliardi di metri cubi (-5% rispetto al 2014), pari a solo il 10% della quantità consumata. In linea con l’andamento dei consumi sono, invece, le importazioni di gas naturale che, dopo 4 anni di calo, registrano nuovamente un aumento nell’ultimo anno, assestandosi su un valore complessivo pari a 61,2 miliardi di metri cubi – 61 al netto delle (marginali) esportazioni – implicando una risalita – dopo il calo registrato nel 2013 – del grado di dipendenza energetica dall’estero, pari al 90,3% dei consumi complessivi (+0,6 p.p. rispetto al 2014).
In quanto all’area di origine delle importazioni, sono in aumento le importazioni di gas russo, salite a 27,5 miliardi di metri cubi – +14,4% rispetto all’anno precedente – e rappresentative del 45% del gas complessivamente importato nel nostro Paese (+2 p.p. circa rispetto al 2014). Aumenta fortemente l’import attraverso il rigassificatore di Caverzere (+34% circa rispetto al 2014), mentre diminuisce sensibilmente il trasporto di gas attraverso l’impianto di Panigaglia.
Il Ministero ha poi pubblicato, proprio in questi giorni, i dati relativi al primo bimestre 2016, che sembrano confermare parzialmente la tendenza: una produzione in calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di importazioni in aumento (+3,5%) – soprattutto attraverso il canale di Mazara del Vallo, tramite cui transita oltre un quarto del gas importato nel bimestre – che sempre più sono chiamate a far fronte ai consumi interni, sebbene questi ultimi appaiano nuovamente in lieve calo rispetto al primo bimestre 2015 (-1%, corrispondente a 161 milioni di metri cubi).
Appare, insomma, ancora lungo il cammino verso l’indipendenza energetica.