Il presidente I-Com Stefano da Empoli ha partecipato lo scorso 14 febbraio a Milano, Allianz MiCo, all’AI Festival – il primo Festival Internazionale dedicato all’Intelligenza Artificiale come relatore del panel “IA: tra false paure e veri rischi”.

L’enorme clamore mediatico suscitato dal lancio di ChatGPT e proseguito con il rilascio di altri prodotti in grado di generare in pochi secondi testi, immagini, video e codici ha riportato l’intelligenza artificiale al centro del discorso dopo un periodo di appannamento. L’intervento di da Empoli ha voluto dare conto degli impatti economici e sociali dell’IA e in particolare delle novità rappresentate da quella generativa, tirandosi fuori da due opposte narrative entrambe sbagliate e paradossalmente convergenti: chi ritiene la tecnologia così potente da porre una seria minaccia all’esistenza umana e chi pensa sia una moda destinata a passare. La valutazione più corretta, fuori dalle iperboli, è molto più complessa e potenzialmente sorprendente. Tra tante incertezze, una wake-up call: nonostante molti scienziati e alcuni manager dietro i maggiori avanzamenti tecnologici abbiano origine europea, l’Europa sta giocando quasi tutte le sue fiche sulle regole, avendo perso il passo degli investimenti rispetto soprattutto agli Stati Uniti.

L’evento – organizzato da We Make Future, in partnership con CINECA, ESA, Intel e Bocconi – ha riunito numerosi tra professionisti, aziende, startup e stakeholder per discutere e approfondire la rivoluzione apportata dall’AI non solo nel quotidiano, ma anche in ambito politico, sociale e lavorativo.