L’Europa ha imboccato con decisione la strada dell’intelligenza artificiale come motore strategico di competitività e innovazione. Con il lancio dell’Apply AI Strategy, presentata dalla Commissione Europea l’8 ottobre 2025, Bruxelles definisce una roadmap per accelerare l’adozione dell’AI nei settori chiave dell’economia e nei servizi pubblici; tra questi, uno dei più rilevanti è la sanità. Negli ultimi anni, infatti, la digitalizzazione della salute è diventata un tema prioritario per i governi e le istituzioni sovranazionali e l’AI non è più vista come una tecnologia futuristica, ma come un alleato strategico in grado di migliorare diagnosi, prevenzione, ricerca farmaceutica e sostenibilità dei sistemi sanitari.
Fin dalle prime righe della strategia emerge con chiarezza la centralità del settore sanitario, l’Apply AI Strategy si propone infatti di guidare l’adozione dell’AI nei settori strategici e pubblici, inclusi healthcare e pharmaceuticals. Questo significa che la Commissione considera la sanità non solo un settore di applicazione fra tanti, ma un’area in cui l’AI può generare impatti immediati e benefici sociali tangibili per milioni di cittadini.
Il settore sanitario europeo affronta oggi tre problemi strutturali: l’invecchiamento della popolazione, la carenza di personale medico e la crescente insostenibilità economica dei sistemi sanitari, tutti e tre questi problemi possono essere affrontati con il supporto dell’intelligenza artificiale. L’AI consente infatti di ottimizzare i flussi ospedalieri, ridurre i tempi di diagnosi attraverso algoritmi di imaging medico, prevedere l’insorgenza di patologie croniche e migliorare il monitoraggio remoto dei pazienti. Inoltre, può contribuire a ottimizzare l’uso delle risorse sanitarie, favorendo così la sostenibilità del sistema nel lungo periodo.
La strategia europea prevede diverse misure concrete in questo senso. La prima è la creazione di centri avanzati di screening basati sull’AI, strutture specializzate che potranno supportare ospedali e servizi sanitari nazionali nella diagnosi precoce di tumori, malattie cardiovascolari e patologie croniche. Questi centri potranno utilizzare algoritmi addestrati su vasti dataset clinici europei per individuare anomalie e migliorare l’accuratezza diagnostica, riducendo errori e tempi di attesa.
Un altro elemento chiave della strategia riguarda il settore farmaceutico, dove l’intelligenza artificiale sta trasformando la discovery di nuovi farmaci. Grazie alla simulazione digitale di migliaia di combinazioni molecolari, è possibile infatti ridurre tempi e costi, migliorando l’efficienza del processo. L’Apply AI Strategy punta a rafforzare questo settore strategico, supportando modelli predittivi basati su AI e approcci innovativi di medicina personalizzata. In questo modo, sarà possibile sviluppare terapie più efficaci e mirate, adattate a specifici profili genetici e biologici. In particolare, la drug discovery rappresenta un ambito in cui l’AI generativa può esprimere il suo massimo potenziale: dalla progettazione di nuovi composti alla valutazione di efficacia e sicurezza dei farmaci, fino alla selezione dei partecipanti alle sperimentazioni cliniche.
STUDI CLINICI E DIAGNOSTICA: IL VALORE GLOBALE DELLE APPLICAZIONI IA TROVA CONFRONTO ANCHE NEI DATI DI MERCATO
Si stima che tale tecnologia possa infatti generare da $60 a $110 miliardi all’anno di valore economico per le industrie farmaceutiche e dei prodotti medicali, in gran parte perché può aumentare la produttività accelerando il processo di identificazione dei composti per possibili nuovi farmaci, accelerare lo sviluppo e i processi di approvazione e migliorare il modo in cui i medicinali vengono commercializzati. Diverse sono infatti ormai le società biotech che stanno conducendo studi clinici, in particolare negli USA dove la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato trattamenti antitumorali progettati utilizzando modelli di intelligenza artificiale generativa.
Difatti, l’utilizzo dell’IA nel campo della ricerca clinica è sempre più frequente e sono ormai tantissimi i ricercatori a livello mondiale che cercano di sviluppare metodologie innovative basate su modelli IA per la diagnosi di numerose patologie. Secondo recenti dati della Stanford University, a livello globale, gli studi clinici basati sull’intelligenza artificiale sono aumentati notevolmente e tra i principali poli di studio in materia figura anche l’Italia: con 42 studi nel 2024 il nostro Paese si colloca in terza posizione globale dietro Cina e Stati Uniti per numero di studi condotti utilizzando modelli di IA. Anche in questo caso, pertanto, si evidenzia nuovamente l’osservazione riportata nel Rapporto Draghi: in Europa, e tantopiù in Italia, è urgente accorciare le distanze tra le fasi di ricerca (tanta, e di qualità) e le fasi produttive e a più alto valore aggiunto.
Numero di studi clinici basati su IA, per area geografica, Fonte: Stanford University (2025)
Il crescente interesse nei confronti dell’IA da parte del mondo sanitario trova conferma anche nei dati di mercato: il valore globale delle applicazioni IA nei campi delle Life Sciences è infatti aumentato esponenzialmente dal 2016, passando da $1,1 miliardi di dollari a $15,4 miliardi nel 2022 (con un aumento del 1.300%), per poi crescere ulteriormente del 45% nel solo passaggio al 2023, quando ha raggiunto quota $22,4 miliardi. Secondo le previsioni, il tasso di crescita non dovrebbe mostrare segni di rallentamento, con un ulteriore aumento del 40% previsto per il 2025. Dal 2024 ($32,3 miliardi) al 2030, il mercato dovrebbe crescere fino a superare quota $200 miliardi, rappresentando una crescita di oltre 6 volte in 6 anni.
Stando ai dati 2023, gli Stati Uniti hanno registrato il fatturato più elevato ($11,8 miliardi) – un valore 9 volte superiore a quello del Regno Unito, 16 volte superiore a quello dell’India e oltre 100 volte quello dell’Italia -, ma è la Cina a registrare i tassi di crescita più elevati: si prevede, infatti, che per quest’ultima il fatturato aumenterà di oltre due quinti (42,5%) entro il 2030, passando da $1,6 miliardi a $18,9 miliardi. Nel contesto europeo, il Paese con la crescita prevista più elevata in Europa è la Francia, con un aumento previsto del 40% entro la fine del decennio. Un quadro ben diverso si rileva invece in Italia: nel 2023 il mercato dell’IA nella salute valeva solo $97 milioni e, con un incremento del +33%, dovrebbe raggiungere $740 milioni entro il 2030 – un dato ben distante da quello che si prevede per gli altri Stati UE. Altre fonti riportano, invece, previsioni di crescita maggiori, con il valore del mercato dell’IA in sanità che si stima possa raggiungere anche i €3,19 miliardi entro il 2030 – un dato, per quanto largamente superiore, ancora distante da quelli stimati per Francia e Germania.
A trainare tale mercato sono principalmente le applicazioni nel campo della scoperta e sviluppo dei farmaci e nel segmento di analisi e diagnostica delle immagini mediche. Anche le applicazioni di IA generativa stanno trovando un crescente spazio nei campi delle Life Sciences, registrano un valore globale di $1,8 miliardi nel 2023 e prevedendo di raggiungere $20,2 miliardi entro la fine del 2032 con un tasso di crescita medio annuo (CAGR) del 33,2% nel periodo 2024-2032.
Le statistiche sull’uso dell’IA nel settore sanitario mostrano che nell’UE la diagnosi delle malattie è l’uso principale dell’IA in ambito sanitario, con oltre quattro organizzazioni sanitarie su dieci (42%) che utilizzano l’IA a questo scopo. La comunità cardiologica, ad esempio, risulta già pienamente coinvolta nella trasformazione in corso e nell’apertura alle potenzialità dell’IA: il 55% dei professionisti leader del campo della cardiologia utilizza già il monitoraggio remoto per la gestione delle malattie croniche e il 37% dichiara di volerlo implementare nei prossimi tre anni. In Italia, nei prossimi tre anni, si stima che saranno oltre il 60% i medici a usare l’IA per il monitoraggio dei pazienti mentre il 50% la userà per cure preventive. Inoltre, 50% i professionisti del settore in Italia inizieranno ad usarla per migliorare i processi di diagnosi.
Nei processi di diagnostica per immagini, ad esempio, tali tecnologie consentono una lettura precisa delle immagini mediche e di rilevare tempestivamente diagnosi. Questo è di grande impatto soprattutto nelle diagnosi di cancri e negli esami cardiologici e radiologici, nelle quali la capacità di analisi migliaia di immagini in pochi minuti, individuando potenziali anomalie con grande precisione, consente all’IA di ridurre enormemente tempi, costi e rischi di imprecisione.
Esemplificativo è anche il caso delle potenzialità dell’IA nel miglioramento delle diagnosi nel campo oncologico, dove già oggi si registrano risultati eccellenti: ad esempio, un recente paper riportante i risultati di un nuovo modello IA (chiamato ECgMPL) applicato in questo campo, rileva una precisione dell’IA del 99,26% nella diagnosi del cancro dell’endometrio, del 98,57% per il cancro colorettale, del 97,34% per il cancro orale e del 92,20% per il cancro al seno.
Il valore dell’IA nel mercato sanitario (miliardi di $), Fonte: Elaborazione I-Com su dati AIRPM
L’utilizzo dell’IA a supporto delle decisioni cliniche in Italia, Fonte: Future Health Index 2024
APPLY AI STRATEGY E SUPPORTO
Per dare concretezza a tali obiettivi, la Commissione Europea ha annunciato lo stanziamento iniziale di 1 miliardo di euro a supporto dell’Apply AI Strategy. La strategia affronta poi diverse sfide trasversali puntando a velocizzare il time-to-market attraverso un collegamento più efficace tra infrastrutture, dati e strutture di sperimentazione, a rafforzare la forza lavoro dell’UE rendendola pronta a integrare l’AI in tutti i settori e a promuovere l’innovazione con l’iniziativa Frontier AI, che mira a riunire i principali attori europei del settore. Il rinnovamento della rete europea di innovazione digitale, trasformata in centri di esperienza per l’AI, offrirà alle imprese un accesso privilegiato all’ecosistema dell’innovazione europeo, facilitando lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia.
A supporto di questa iniziativa è stato istituito il Service Desk della legge AI, pensato per garantire una corretta attuazione della normativa e per fornire supporto agli stakeholder nell’adozione sicura e responsabile dell’intelligenza artificiale. Parallelamente verrà creato un AI Observatory, destinato a monitorare l’evoluzione dell’AI nei vari settori, compreso quello sanitario, identificando in modo tempestivo rischi tecnologici, bias algoritmici e problematiche etiche.
Accanto ad Apply AI, la strategia AI in Science posiziona l’Europa come centro di eccellenza per l’innovazione scientifica guidata dall’intelligenza artificiale, con al centro RAISE (Resource for AI Science in Europe), un istituto distribuito che coordina e mette in comune le risorse disponibili per promuovere lo sviluppo e l’applicazione dell’AI nella ricerca scientifica. La strategia punta a rafforzare l’eccellenza e il talento scientifico attraverso misure mirate ad attrarre e trattenere professionisti di livello globale, investendo in programmi di reti di eccellenza e dottorati per formare i migliori ricercatori e specialisti dell’AI. La capacità computazionale rappresenta un altro elemento fondamentale, con ingenti investimenti volti a migliorare e ampliare l’accesso agli strumenti di calcolo avanzati, garantendo a ricercatori e start-up europee risorse adeguate per sviluppare le proprie applicazioni, comprese le gigafactory AI; queste avranno un ruolo centrale, entro fine anno infatti ci sarà una call ufficiale per la loro istituzione, per poi dedicarsi all’addestramento di modelli di IA di larga scala.
La strategia prevede inoltre un incremento dei finanziamenti alla ricerca, con l’obiettivo di raddoppiare gli investimenti annuali di Horizon Europe nel settore dell’AI, favorendo in particolare l’adozione dell’intelligenza artificiale nella scienza. Particolare attenzione viene riservata alla gestione dei dati, con iniziative volte a supportare gli scienziati nell’identificare le lacune nei dati strategici e nella raccolta, cura e integrazione dei set di dati necessari per le applicazioni scientifiche dell’AI. Il Centro comune di ricerca della Commissione svolge un ruolo centrale in entrambe le strategie, producendo valutazioni tecniche, studi settoriali e relazioni sull’impatto dell’AI sulla scienza e sulle pratiche di ricerca, contribuendo a garantire che l’innovazione sia guidata da dati, analisi e strumenti affidabili.
Infine, la strategia mira a sostenere le piccole e medie imprese europee che operano nel settore dell’innovazione, sanitaria e non, offrendo loro l’opportunità di accedere, attraverso la rete delle AI Factories e dei Digital Innovation Hubs, a infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, consulenze altamente specializzate e finanziamenti dedicati a progetti di sviluppo, un sostegno fondamentale per rafforzare la competitività europea in un ambito tradizionalmente dominato dai grandi gruppi americani e asiatici.
CONCLUSIONI
L’Apply AI Strategy, pur con risorse economiche iniziali limitate rispetto ai competitor globali, rappresenta una svolta significativa per il futuro della sanità europea, andando oltre la semplice promozione dell’adozione dell’AI e delineando una visione sistemica che combina innovazione tecnologica, protezione dei diritti, sovranità digitale e benefici sociali. L’obiettivo è costruire un modello di sanità intelligente e centrato sull’essere umano, in cui l’intelligenza artificiale non sostituisce il medico ma lo affianca, potenziandone le capacità operative e liberando tempo prezioso da dedicare alla relazione con il paziente. La sfida più immediata sarà ora trasformare rapidamente le strategie in azioni concrete, garantendo al contempo elevati standard di cura, equità di accesso alle nuove tecnologie e un utilizzo etico e responsabile dell’AI, che rappresenta un’opportunità straordinaria per rendere la sanità europea più efficiente, predittiva e prossima ai bisogni dei cittadini.