No politica industriale no Ngn

In Italia la diffusione della banda larga avrà uno sviluppo molto più lento di altri paesi occidentali, in quanto non supportata da una adeguata politica industriale. L’attuale assetto e struttura del settore sono il frutto di una storia nella quale sono andate perse le opportunità di valorizzare le grandi potenzialità dell’industria manifatturiera italiana e della capacità di innovazione delle imprese. La liberalizzazione sta facendo ragionare gli operatori in una logica di profitto e non in una logica di servizio come si faceva al tempo del monopolio. Pertanto il digital divide è una conseguenza del cambiamento e gli aspetti regolatori devono incentivare gli investimenti verso le aree a fallimento di mercato. Anche la regolazione del mercato deve favorire gli investimenti definendo in anticipo gli aspetti di unbundling e competitivi sull’arco temporale necessario al ritorno dei medesimi.