Non è andato bene il primo tentativo di DDL governativo sulle lobby. A contribuire alla battuta di arresto ci sono stati due eventi. Il primo, durante il Consiglio dei Ministri di venerdì, relativo alle donazioni ai partiti e all’obbligo di rendicontazione da parte dei Ministri delle persone che hanno incontrato. Sul primo punto l’obiezione sollevata riguarda l’eliminazione di un ulteriore canale di finanziamento per la politica. Bisogna ricordare che in Parlamento è già depositato il DDL sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e che il governo ha etto chiaramente che, in caso di “impaludamento”, non esiterà a ricorrere al decreto legge. Inevitabile quindi che i partiti avvertano la fase come molto delicata e stiano attenti a qualsiasi tentativo di ingerenza nelle fonti di finanziamento a loro favore. Sul secondo punto c’è meno da dire. Per quanto possa essere antipatico dover rendicontare qualsiasi incontro avuto con i rappresentanti di interessi è inevitabile che, se mai ci sarà una legge, questo sarà un punto fermo.
Altri problemi erano sorti nel corso del Pre-Consiglio. Durante la riunione che ha preceduto il CdM, infatti, al testo prodotto dal segretario generale della Presidenza, se n’è aggiunto un secondo, che non tutti si aspettavano. Prodotto dallo staff di Quagliariello il testo contiene divergenze importanti rispetto all’altro. Due su tutte: parla di Albo e affida all’Antitrust, e non alla Civit, il ruolo di controllore del traffico.Sempre durante il Preconsiglio, e poi durante il Cdm, dal versante Rapporti con il Parlamento è emersa un’altra obiezione: ossia l’esclusione del Parlamento dall’elenco delle istituzioni interessate dal ddl. La ragione è:l’autodichia di Camera e Senato. Il risultato discutibile: una norma monca che esclude il 50% della vita istituzionale dalle regole per le lobby.
Così il Consiglio ha deciso di affidare al Ministro Moavero il compito di fare una ricognizione delle norme europee. Un escamotage per prendere un po’ di tempo e riflettere meglio su come intervenire sul tema.