Luci ed ombre della comparazione dei servizi attraverso strumenti on-line

I tempi della crisi e l’elevata differenziazione dell’offerta dei servizi hanno imposto negli ultimi anni ai consumatori di acquisire un particolare “know how” nel determinare efficacemente i propri acquisti sulla base di indicatori di confronto quali: prezzi, qualità, vincoli contrattuali, ecc.

Talvolta, l’esercizio di confronto risulta particolarmente difficile a causa della complessità o numerosità degli elementi da valutare allo scopo.

Questa problematica è ben nota anche alle autorità di settore, le quali, per perseguire il raggiungimento di sufficienti livelli di competitività nei mercati e favorire la conoscenza delle informazioni rilevanti ai consumatori hanno studiato soluzioni web based di supporto alla confrontabilità delle offerte.

Nel sito istituzionale dell’AEEG è disponibile “Il Trova Offerte”, un servizio per aiutare i clienti domestici a trovare e confrontare diverse offerte di fornitura di elettricità e gas in relazione ai loro consumi. Nel settore assicurativo, il sito dell’IVASS offre il servizio di confronto denominato “TuoPreventivatore”.

Si tratta di esempi di strumenti pubblici di confrontabilità delle offerte che offrono garanzie di oggettività di raffronto sulla base di indicatori idonei identificati dalle autorità. Tuttavia, anche in questi casi, sebbene i risultati di raffronto possano determinare un beneficio ai consumatori, permangono taluni limiti che ostacolano la ricerca della miglior soluzione possibile in un dato momento storico. Il Trova offerte, in particolare, è uno strumento che non prende in esame tutte le offerte presenti nel mercato, in quanto il sistema si basa sulla adesione volontaria delle imprese.

Un’esperienza diversa è stata avviata nel settore delle comunicazioni elettroniche regolato dall’AGCOM. Questa autorità, infatti, piuttosto che essere promotrice diretta di un servizio pubblico di confrontabilità delle offerte on-line, ha optato per l’accreditamento di un servizio privato: “Supermoney”. E’ in questo settore che, a mio avviso, risulta particolarmente difficile determinare la scelta migliore in quanto l’offerta è particolarmente articolata e implica valutazioni combinate tra: servizi essenziali, servizi a più alto valore aggiunto, promozioni, presenza e quantum di penali da rescissione anticipata, costi di attivazione e finanziamenti di apparecchiature telefoniche. Inoltre, l’orientamento verso l’offerta a più basso prezzo potrebbe non rispecchiare i desiderata dei consumatori poiché possono ritenersi rilevanti  taluni elementi qualitativi dei servizi erogati dagli operatori.

Parallelamente alle esperienze citate, si è affermato negli ultimi anni un vero e proprio mercato della confrontabilità delle offerte che oltre a riferirsi ai settori suesposti, espande gli ambiti del raffronto a: settore bancario (mutui, c/c, conti deposito, ecc.), credito al consumo e della tv a pagamento. Inoltre, esistono servizi di confronto dedicati al turismo ed ai trasporti.

Il mercato in questione si basa su accordi economici tra l’operatore del raffronto e gli operatori di settore, vista la possibilità attraverso gli stessi siti di comparazione di procedere, direttamente o attraverso un link, alla conclusione del contratto. Talvolta, il sito di comparazione può beneficiare di offerte dedicate che presentano profili di originalità rispetto alle proposte dello stesso operatore. In questi casi è indubbio che il servizio offerto non è puramente di comparazione, bensì, ma di vendita. Tale elemento critico, ove presente, può fare venir meno la caratteristica principale di un sito di confrontabilità: l’oggettiva valutazione nel porre a confronto le offerte commerciali presenti nel mercato.

Tale tendenza critica è stata recentemente ravvisata anche dall’Autorità IVASS, la quale, come confermato con comunicato stampa dello scorso 11 dicembre, ha avviato una verifica del livello di trasparenza di tali siti e delle modalità di comparazione, concentrandosi su:

  • trasparenza delle informazioni;
  • ambito e criteri di comparazione;
  • conflitti d’interesse derivanti dagli accordi di partnership con le assicurazioni;
  • quota di mercato coperta con le comparazioni e trasparenza della informazione resa al pubblico su tale aspetto;
  • modalità di remunerazione;

Si tratta di una iniziativa estremamente opportuna che dovrebbe essere estesa anche agli altri settori al fine di far emergere le necessarie linee guida per la corretta informazione ai consumatori e per evitare distorsioni nei mercati.

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