Negli ultimi anni, il rapporto di consumo ha affrontato un’evoluzione di natura innovativa, dettata dalla sempre maggiore importanza dei servizi digitali e dell’e-commerce. Il rapporto tra consumatori e imprese, infatti, ha subito un importante cambiamento scandito dallo straordinario processo di innovazione legato a tali settori. È innegabile il cambiamento sostanziale dei mercati tradizionali che, sempre in misura maggiore, si avvalgono di servizi digitali e di modalità di acquisto innovative, presentando numerosi benefici sia dal punto di vista dell’offerta sia della domanda. Sotto il profilo dell’offerta, infatti, vi è stata una internazionalizzazione delle attività economiche che hanno dato la possibilità ai venditori di annullare le barriere territoriali, allargando di fatto il proprio mercato di riferimento, aumentando il proprio fatturato, migliorando le economie di scala, accedendo ad esperienze innovative e aumentando la loro competitività sul mercato interno. Sotto il profilo della domanda, invece, acquistare on-line permette di poter accedere a occasioni economicamente più convenienti, a una varietà di beni e servizi senza precedenti, a condizioni di trasparenza informativa e con un’innegabile risparmio di tempo.
L’attenzione dei policy maker, sia a livello comunitario che a livello nazionale, a sostegno dei servizi digitali e dell’e-commerce si è esplicata attraverso interventi quali l’Agenda Digitale Europea e specifiche discipline del commercio elettronico. Tale interesse è nato per l’indiscusso successo europeo dell’e-commerce che, recentemente, ha rappresentato uno dei mercati maggiormente sviluppati ed in continua crescita. Tuttavia, se, nel corso degli ultimi anni, Paesi come Gran Bretagna, Germania e Francia hanno registrato volumi di fatturato rispettivamente pari a 107 miliardi di euro, 63 miliardi di euro e 51 miliardi di euro, il nostro Paese, con i suoi 13 miliardi di euro, è ancora molto lontano dal traguardo. Uno dei motivi del ritardo italiano è certamente da ricondurre al noto gap digitale. Con l’ausilio dello Scatter Plot sottostante, infatti, è evidente come a livelli di penetrazione broadband più elevati corrisponde una più alta fruizione del commercio elettronico. Questa correlazione positiva tra i due fattori non gioca a favore del nostro Paese che, riportando bassi valori di diffusione della banda larga, non presenta risultati soddisfacenti per il settore dell’e-commerce.
Tuttavia, questa tendenza sta cambiando grazie all’elevatissima penetrazione degli smartphone e grazie agli interventi da parte del governo per l’implementazione della diffusione della banda larga e ultralarga. Nonostante, quindi, l’Italia sia particolarmente indietro nel settore degli acquisti on-line, vi sono ampi margini di sviluppo che aprono nuove opportunità per i cittadini e per le imprese. Sviluppare un solido mercato dell’e-commerce risulta fondamentale alla luce dei numerosi benefici connessi a tale settore. Questo mercato, infatti, oltre a rappresentare uno strumento efficace per la globalizzazione, rappresenta uno straordinario volano di crescita per la competitività nel settore postale e uno strumento di trasparenza informativa per i fruitori on-line.