Il report ISTAT sugli indicatori di mortalità della popolazione residente in Italia, pubblicato il 24 ottobre 2017, mostra i dati su mortalità e aspettativa di vita nel nostro Paese.
Nel 2016 sono stati registrati oltre 615mila decessi tra i cittadini residenti, 32mila in meno rispetto al 2015 (-5%). In rapporto al numero di residenti, nel 2016 sono deceduti 10,1 individui ogni mille abitanti, contro i 10,7 del 2015. I primi dati sul 2017 evidenziano un picco di mortalità a gennaio, con oltre 75mila decessi, che insieme ai dati relativi alla fine del 2016, sono da ricollegare all’arrivo dell’influenza, mentre i successivi dati mensili lasciano presupporre un ritorno alla tendenza registrata negli anni passati.
Il rapporto evidenzia inoltre che per il totale dei residenti la speranza di vita alla nascita si attesta a 82,8 anni (+0,4 sul 2015, +0,2 sul 2014) e che questa risulta essersi allungata di oltre sette mesi rispetto al 2013. La speranza di vita alla nascita risulta inoltre più elevata per le donne (85 anni) che per gli uomini (80,6 anni). Il rapporto riporta inoltre che “la speranza di vita aumenta in ogni classe di età. A 65 anni arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. A tale età la prospettiva di vita ulteriore presenta una differenza meno marcata tra uomini e donne (rispettivamente 19,1 e 22,3 anni) che alla nascita.” La probabilità di morire nel primo anno di vita si è abbattuta di oltre sette volte rispetto a 40 anni fa, mentre quella di morire a 65 anni di età si è più che dimezzata.
Il rapporto segnala inoltre che “nonostante il calo del tasso di mortalità, quello del 2016 rappresenta il secondo anno per numero assoluto di decessi. Il numero di decessi in un dato anno, infatti, dipende sia dai molteplici fattori che condizionano la sopravvivenza, sia dall’ammontare e dalla struttura per età della popolazione. Questi ultimi fattori stanno portando nel nostro Paese a un progressivo aumento degli eventi di morte. Un primo segnale di tale processo si è avuto agli inizi degli anni ’90 ma negli ultimi dieci anni l’evoluzione della curva dei decessi va assumendo una crescita accelerata (Figura 1, Fonte ISTAT). Il fenomeno è del tutto atteso in un contesto come quello italiano, analogamente a quanto accade in altri Paesi avanzati, e non deve destare allarme.”
Attualmente, dunque, come riporta lo stesso rapporto, le persone tendono a vivere più a lungo rispetto a prima, determinando un incremento della popolazione anziana, la più esposta al rischio di morte.