Il nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche fra concorrenza e promozione degli investimenti


Articolo
Antonio Manganelli
data economy

Nel dicembre dello scorso anno il Parlamento e il Consiglio europeo hanno approvato il nuovo codice delle comunicazioni elettroniche – Direttiva (UE) 2018/1972 – a due anni dalla prima proposta avanzata dalla Commissione. Il provvedimento ha aggiornato e sostituito il gruppo di direttive che dal 2002 compongono il quadro regolatorio europeo di settore.

Il nuovo codice ha riunito in un unico corpo normativo tutti i principi e gli strumenti regolatori e definito esplicitamente un nuovo obiettivo per le autorità nazionali di regolazione, ossia la “promozione della connettività e dell’accesso alle reti ad altissima capacità.”

La promozione degli investimenti è stato un aspetto di mercato che le autorità nazionali di regolazione hanno sempre tenuto in considerazione nella loro attività. Tale elemento tuttavia era essenzialmente correlato alla promozione della concorrenza nel settore, attraverso l’idea che solo una concorrenza infrastrutturale fra operatori verticalmente integrati potesse essere effettiva e limitare, nel lungo periodo, il potere di mercato dell’operatore storico ex-monopolista.

Questo approccio, basato su un’idea di complementarietà fra promozione della concorrenza e incentivi agli investimenti, è stato messo in discussione nel dibattito pubblico in ragione dei sempre più ambiziosi obiettivi di copertura e connettività a banda larga e delle reti di nuova generazione (Digital Agenda for Europa, 2010 e Gigabit Society, 2016).
Il bilanciamento fra concorrenza e investimenti ha subito quindi una progressiva trasformazione e i trade-off nella pratica regolatoria sono risultati più evidenti. Il nuovo codice riflette questa evoluzione definendo una serie di disposizioni esplicitamente finalizzate a facilitare lo sviluppo di reti ad altissima capacità che possono avere un impatto sul grado e sulla tipologia di concorrenza nel mercato. Questo è il caso, ad esempio, per le indicazioni di alleggerimento degli obblighi regolamentari sull’operatore dominante in caso di impegni di coinvestimento nelle nuove reti (art. 76) e per le imprese attive solamente nei mercati all’ingrosso – wholesale-only (art. 80).

Queste nuove disposizioni pongono una serie di questioni che i regolatori nazionali e il Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications) saranno chiamati ad affrontare nei prossimi anni: ad esempio, a) quali incentivi agli investimenti vengono forniti ai diversi tipi di operatori – dominanti o nuovi entranti; b) come queste disposizioni si bilanciano con gli esistenti piani nazionali per la banda ultra larga; c) quale impatto avranno sulla concorrenza e sui consumatori finali; d) come la regolazione dell’accesso bilancerà la promozione della concorrenza degli operatori wholesale-only con la promozione della concorrenza nei mercati al dettaglio.

Questi e altri aspetti problematici del nuovo codice delle comunicazioni elettroniche saranno discussi da rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, accademici e rappresentanti delle imprese di settore in un workshop, organizzato dal nuovo osservatorio dell’Istituto per la Competitività, Deep-In Research network. Il titolo dell’evento è “Very High Capacity and 5G Networks: from the code to the market“, che avrà luogo a Brussels il 24 giugno prossimo presso il Centre for European Policy Studies (CEPS).

Coordinatore scientifico e Direttore del DEEP-IN. Ha precedentemente lavorato come economista ed esperto di regolazione in AGCOM, il regolatore italiano dei mercati digitali, delle telecomunicazioni e dei media.

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