“Prevenzione e gestione del paziente oncologico. Il carcinoma polmonare“. È questo il titolo della tavola rotonda organizzata giovedì 28 aprile scorso dall’Istituto per la Competitività (I-Com) in collaborazione con Sanofi.
Il tumore al polmone è una neoplasia che si sviluppa a partire dalle cellule che costituiscono
bronchi, bronchioli e alveoli e può formare una massa in grado di ostruire il flusso dell’aria, oppure provocare emorragie polmonari o bronchiali. Non esiste un solo tipo di tumore al polmone, bensì diverse forme della malattia. Inoltre, il polmone può diventare la sede di metastasi di tumori che colpiscono altri organi (per esempio quello della mammella). Le stime dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dall’Associazione Italiana Registro Tumori (Airtum) contenute nel volume “I numeri del cancro in Itala. 2021” parlano di circa 41.000 nuove diagnosi (27.550 per gli uomini e 13.300 per le donne) di tumore al polmone nel 2020 in Italia. È la seconda neoplasia più frequente negli uomini (15%) e la terza nelle donne (6%). Negli ultimi anni si è osservata, però, una moderata diminuzione dell’incidenza di tale tumore nella popolazione maschile, a fronte di un aumento significativo in quella femminile. Il dato può essere spiegato con l’aumento della diffusione del fumo di sigaretta tra le donne. Per quanto riguarda la mortalità, esso rappresenta una delle principali cause di morte nei Paesi industrializzati, compresa l’Italia. In particolare, nel nostro Paese 34.000 pazienti hanno perso la vita per questa malattia durante il 2021. La neoplasia al polmone è la prima causa di morte per tumore nella popolazione maschile dove si contano 23.100 decessi (quasi un quarto delle morti per tumore negli uomini) e la seconda causa di morte, dopo il tumore alla mammella, nella popolazione femminile in cui il numero stimato di morti per il 2021 è pari a 10.900. Si sottolinea, inoltre, che il tasso di mortalità per il tumore al polmone, nonostante continui ad essere elevato, è diminuito del 15,6% negli uomini rispetto al 2015. Contrariamente, è aumentato del 5% nelle donne.